Nella giornata in cui si è corso il Giro dell'Emilia (vinto dal russo Vlasov) Davide Cassani ha scritto un post su Facebook in cui ha ricordato un'edizione della corsa per lui particolarmente speciale. Si tratta del Giro dell'Emilia del 1990 che l'ha visto vincitore e gli ha regalato una grande emozione soprattutto perché il successo è arrivato sotto gli occhi del figlio Stefano che avrebbe compiuto un anno il giorno dopo.

Intanto, nonostante alcuni utenti del social network gli abbiano chiesto un parere o un confronto con Mario Cipollini dopo gli ultimi attacchi dell'ex velocista nei suoi confronti, Cassani ha preferito non rispondere.

Davide Cassani: 'Il Giro dell'Emilia è la corsa che amo più di tutte'

Il commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ha parlato su Facebook del Giro dell'Emilia che si tenne il 6 ottobre del 1990. Una data che non potrà mai dimenticare perché il giorno dopo il figlio Stefano avrebbe compiuto un anno. L'ex ciclista ha sottolineato che questa è la corsa che ama più di tutte, anche più del Giro della Romagna. Ha spiegato che ciò è legato al fatto che adora la città di Bologna e le "strade strette e dure dei colli". Tornando al 1990, ha detto che era la prima volta che portavano il figlio ad una gara. Ha evidenziato che il bambino, nonostante fosse piccolo, rimase fin da subito incuriosito e felice nel vedere così tante biciclette.

Cassani ha raccontato che la corsa ebbe un andamento regolare e nel finale si formò un gruppetto di testa composto da 7-8 corridori. "Mai come quel giorno ero deciso a dare tutto quello che avevo", ha svelato l'ex atleta, poiché era la prima volta che correva per il figlio e quindi voleva regalargli una vittoria. Ha proseguito dicendo che si alzò sui pedali a circa 200 metri dall'arrivo e che, una volta giunto a 10 metri dalla fine della gara, si rese conto che ormai nessuno avrebbe potuto più batterlo, ma comunque attese di superare la linea del traguardo per alzare le braccia al cielo.

"Una felicità così non l'avevo mai provata", ha svelato il commissario tecnico della nazionale di ciclismo, aggiungendo che in quegli attimi la prima cosa che pensò di fare fu quella di andare ad abbracciare la moglie e il figlio: "Quella - ha evidenziato - resta la corsa più bella che ho vinto. Quella che mi ha regalato un'emozione unica.

Perché volevo vincere non per me ma per il mio piccolo".

Cassani al momento preferisce non rispondere agli attacchi su Facebook di Cipollini

Davide Cassani per adesso non ha replicato ai recenti attacchi scagliati nei suoi confronti su Facebook da Mario Cipollini, soprattutto in merito alla sua gestione del ruolo di commissario tecnico.

In calce al post in cui ha ricordato il suo successo al Giro dell'Emilia, tra i tanti commenti di elogio per il pensiero dedicato al figlio, sono emerse principalmente due correnti di pensiero. Da una parte c'è chi vorrebbe una risposta di Cassani - tendenza al momento minoritaria - dall'altra ci sono coloro i quali ritengono che in determinate circostanze il silenzio sia la replica migliore. Due messaggi, in particolare, esemplificano queste posizioni. Il primo: "Rispondi a Cipo, Davide. Sarebbe corretto confrontarsi". Il secondo: "La migliore risposta è il silenzio".