Il Tennis è quello sport in cui si gioca uno contro uno con le racchette in mano e alla fine vince sempre Novak Djokovic, questo il leitmotiv del 2020 in cui il numero 1 del mondo è ancora imbattuto, almeno sul campo. Agli Us Open, infatti, ha dovuto alzare bandiera bianca per lo sfortunato episodio che gli è costato la squalifica, per il resto non ha ancora perso una partita.
In questa stagione ha già conquistato Australian Open, Dubai Tennis Championships, Open di Cincinnati e Internazionali d'Italia: la sua stagione finora gli ha permesso, dal punto di vista statistico, di diventare il secondo tennista all times per settimane in vetta al ranking e il primo di sempre nella speciale classifica di vittorie ai tornei Masters 1000. Nel primo caso ha sorpassato Pete Sampras che si era fermato a quota 286, Nole è salito a 287, mentre nel secondo grazie al suo quinto successo al Foro Italico ha toccato quota 36 Masters 1000 in bacheca, staccando Rafa Nadal a quota 35. Il fuoriclasse serbo punta ora decisamente, anche se in maniera diversa, i suoi rivali di una vita: Nadal, innanzitutto, naturale favorito per l'imminente edizione del Roland Garros e, soprattutto Roger Federe che detiene i primati di settimane in vetta al ranking Atp e di Slam vinti.
Djokovic non si nasconde, sarebbe anche inutile farlo e lo dichiara a chiare lettere nella conferenza stampa post-finale di Roma.
All'assalto di Rafa e Roger
Tanti applausi a Diego Schwartzman, innanzitutto. Giungere in finale agli Internazionali d'Italia per l'argentino non era minimamente ipotizzabile fino a pochi giorni fa, fino allo straordinario quarto di finale in cui ha battuto Nadal. Contro Djokovic ha disputato la miglior partita possibile, ma la differenza l'hanno fatta i dettagli ed è proprio in questi momenti che, solitamente, il campione emerge contro un avversario 'normale'. Nole ha sofferto nel primo set in cui si era ritrovato sotto 0-3 prima di recuperare e chiudere sul 7-5, meno problemi nel secondo parziale terminato 6-3.
A fine match ha voluto ringraziare il pubblico che, come noto, è tornato sugli spalti del campo centrale in occasione di semifinali e finali. "Grazie per essere rimasti qui con noi fino alla fine, nonostante la pioggia. Siete grandi tifosi di tennis". In conferenza stampa ha poi parlato dei suoi prossimo obiettivi, a iniziare dall'ultimo Slam di stagione che quest'anno sarà quello francese. "Nadal è chiaramente favorito, ma al Roland Garros ci potrebbero essere le stesse condizioni di oggi e, dunque, umidità, pioggia, un po' di freddo e rimbalzi bassi. Rafa non ama giocare in queste condizioni che potrebbero fare la differenza e, dunque, influire anche sui risultati". Djokovic che, dopo gli Australian Open vinti a gennaio, è salito a quota 17 Slam, servono altri tre titoli per eguagliare il record di Federer (20) e quattro per superarlo.
Un tentativo che passa necessariamente da Parigi. Ma nel mirino del serbo ci sono anche le 310 settimane da leader del fuoriclasse svizzero. "Mi sento fiducioso, posso battere sia il record delle settimane in vetta che quello degli Slam vinti: sono questi i miei obiettivi", ha dichiarato senza mezzi termini.