Se nelle diciannove tappe precedenti il Tour de France aveva regalato emozioni col contagocce nella corsa verso la maglia gialla, la cronometro del penultimo giorno a Planche des Belles Filles ha ripagato appieno con una giornata da consegnare alla storia del Ciclismo. Tadej Pogacar ha ribaltato le previsioni della vigilia che vedevano Primoz Roglic ormai quasi certo della vittoria finale. Con una prestazione magica il corridore della UAE ha disfatto la supremazia dello squadrone Jumbo-Visma, dimostrandosi superiore a Roglic dall'inizio alla fine e assestando distacchi pesanti a tutti.

Alla fine Pogacar ha rifilato quasi due minuti al connazionale, dominando la tappa davanti a Dumoulin, la classifica generale ma anche quella dei giovani e dei Gpm.

Lopez cede il podio a Porte

La cronometro da Lure a Planche des Belles Filles ha chiuso i giochi del Tour de France 2020 in attesa della passerella conclusiva del 20 settembre a Parigi. La tappa sembrava destinata a definire solo qualche posizione ai margini del podio, invece ha riscritto completamente la storia di queste tre settimane in una delle giornate più incredibili ed emozionanti della storia recente del ciclismo.

Il percorso molto impegnativo, con una prima parte tra pianura e saliscendi e gli ultimi 6 chilometri di dura salita verso l'arrivo, ha fatto delle differenze più ampie del previsto, assegnando dei distacchi pesanti ai corridori arrivati a fine Tour con poche energie da spendere.

Di questa prova così impegnativa ha fatto le spese anche Miguel Angel Lopez.

Lo scalatore della Astana partiva con il terzo gradino del podio in mano e un minuto e mezzo di vantaggio su Richie Porte, ma è stato protagonista di una prova imbarazzante. Il colombiano ha perso tanto in pianura e non ha cambiato ritmo sul suo terreno, in salita, arrivando con sei minuti di ritardo e finendo per essere superato nella classifica finale non solo da Porte (al primo podio della carriera in un grande giro) ma anche da Landa e Mas.

Tadej Pogacar, una crono speciale

La maglia gialla sembrava blindata sulle spalle di Primoz Roglic, partito con 57" di vantaggio rispetto a Tadej Pogacar. Senza la continua protezione della sua squadra dietro alla quale si è riparato per tutte e tre le settimane, e con la pressione di dover concretizzare il risultato finale, Roglic si è spento. Lo sloveno si è scoperto sorprendentemente vulnerabile, cedendo ad in impetuoso Tadej Pogacar già nei primi chilometri pianeggianti. Entrambi i corridori hanno cambiato bici all'inizio della salita finale, passando da quella da crono a quella da strada, ma la scalata è stata una marcia trionfale per Pogacar e una sofferenza infinita per Roglic, mai così in difficoltà per tutta la stagione.

Il giovane corridore della UAE ha scavato un solco impressionante sulla salita finale non solo sulla maglia gialla, ma anche su tutti gli altri, a partire da Dumoulin e van Aert, gli scudieri della Jumbo-Visma.

Pogacar ha concluso la sua crono da fuoriclasse con 1'21" su Dumoulin e Porte, 1'31" su van Aert e 1'56" su Roglic, che chiude questo Tour da grande sconfitto seppur di fronte ad una prova magica del giovane connazionale.

La classifica finale viene ribaltata con Pogacar in maglia gialla alla vigilia della passerella parigina, con Roglic a 59" e Porte che conquista un meritato podio a coronamento della carriera a 3'30".

A seguire Landa, Mas e Lopez. Pogacar ha conquistato anche la maglia bianca dei giovani e quella a pois dei Gpm, mentre la verde è ancora in mano a Bennett.