È stato grande spettacolo nel finale della seconda tappa del Giro d’Italia, sull’arrivo in salita di Agrigento che ha chiamato subito allo scoperto alcuni grandi nomi della corsa. La UAE ha reso molto impegnativi l’ultima parte della salita finale lanciando al successo Diego Ulissi. Il livornese è scattato una prima volta insieme ad Honore per poi vedersi raggiungere da Peter Sagan, che però ha speso tutte le sue energie in questa rimonta e non è riuscito a contendere il successo ad Ulissi. L’altra notizia importante della giornata è stato purtroppo un altro ritiro in casa Astana: dopo aver perso ieri Miguel Angel Lopez la squadra kazaka ha dovuto registrare anche l’abbandono di Alexander Vlasov.

Giro d’Italia, cinque in fuga

La seconda tappa del Giro d’Italia prometteva un finale spettacolare grazie agli ultimi quattro chilometri di salita, non durissima ma costante, verso il traguardo di Agrigento, attraversando la suggestiva Valle dei Templi.

La corsa è iniziata trovando subito ai primi scatti la fuga che ha contrassegnato gran parte della giornata. A formarla sono stati Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Ben Gastauer (AG2R), Mattia Bais (Androni), Alessandro Tonelli (Bardiani) e Etienne Van Empel (Vini Zabù).

La Ineos della maglia rosa Filippo Ganna e del favorito numero uno al successo finale Geraint Thomas ha guidato a lungo il gruppo, trovando poi la collaborazione delle squadre interessate al successo di tappa, la UAE e la Sunweb. La nota saliente di queste fasi centrali della corsa è stata però la notizia del ritiro di Alexander Vlasov, il giovane russo della Astana, atteso in questo Giro d’Italia come uno dei possibili nomi nuovi da inserire ai vertici della classifica generale.

Vlasov ha invece dovuto abbandonare a causa di problemi di stomaco e la Astana, che ieri aveva perso Lopez per una caduta, ha così visto fortemente indebolito il suo organico dopo neanche due giornate.

Colpo di Ulissi, Ganna ancora in rosa

La fuga ha retto il comando della corsa fino ad una decina di chilometri dal traguardo, quando il gruppo lanciato a fortissima andatura ha ripreso tutti.

Gli ultimi quattro chilometri di salita al 5% per arrivare al traguardo di Agrigento sono stati approcciati a tutta velocità, con un’intensa lotta per prendere le prime posizioni, finché la Groupama ha provato a calmare la situazione facendo un ritmo regolare per il suo velocista Arnaud Demare.

Il tratto più difficile della salita, con pendenze fino al 9%, si è però rivelato troppo ostico per gli sprinter puri ed ha rimescolato completamente le posizioni. La UAE ha preso decisamente in mano la situazione forzando l’andatura con Valerio Conti. Il romano ha messo in fila e sfilacciato il gruppo per preparare l’attacco di Diego Ulissi, che ha risposto ad un bell’allungo di Luca Wackermann (Vini Zabù) e si è lanciato a sua volta all’offensiva seguito da Mikkel Honorè (Deceuninck).

Peter Sagan (Bora) è stato costretto a scattare personalmente per chiudere il distacco sui primi due, riportandosi da solo su Ulissi e Honorè ormai nelle ultime battute. Il tre volte iridato non è però più riuscito a contendere la vittoria di tappa ad Ulissi, che avvantaggiato dal miglior tempismo della sua azione è andato a vincere facilmente la tappa, la settima del suo personale e invidiabile ruolino di marcia al Giro d’Italia. Sagan si è dovuto accontentare della seconda piazza e della maglia dei Gpm, con Honorè al terzo posto e Matthews a battere in volata il gruppo formato da una cinquantina di corridori, con tutti i big.

Filippo Ganna ha concluso in gruppo mantenendo la sua maglia rosa, che domani nell’arrivo in salita sull’Etna dovrà quasi certamente cedere ad uno dei favoriti al successo finale, chiamati già allo scoperto sul vulcano siciliano.