C'è anche Franco Morbidelli in lotta per il Mondiale. L'italiano della Petronas conquista il suo secondo successo stagionale, dopo la vittoria in casa a Misano, e si rilancia prepotentemente per il titolo. Nel GP di Teruel ha dominato dall'inizio alla fine, tenendo a bada il duo della Suzuki con Rins secondo e vincitore del primo Gran Premio della scorsa settimana, e Mir terzo, che allunga nel Mondiale sulle Yamaha di Quartararo e Vinales. Morbidelli ha approfittato della caduta di Nakagami, partito dalla pole, e ha imposto subito un ritmo indiavolato alla gara, portandosi dietro a mezzo secondo Rins per buona parte della gara per poi allungare nel finale e passare in prima posizione sul traguardo.

Morbidelli si rilancia nel Mondiale e Mir allunga

La vittoria nel secondo Gran Premio di Aragon rilancia Morbidelli nella classifica iridata: il suo distacco da Mir è di 25 lunghezze. Lo spagnolo della Suzuki si è riconfermato un osso duro: partito dalla dodicesima posizione, ha rimontato fino alla terza e per la seconda volta è finito alle spalle del suo compagno di squadra Rins, guadagnando, però, terreno sui suoi avversari diretti nel Mondiale. Fabio Quartararo, ha chiuso in ottava posizione, scivolando a -14 mentre Maverick Vinales in settimana, è finito a -19, con Dovizioso a -28. In lizza per il titolo anche Rins, grazie al primo e al secondo posto nei due gran premi spagnoli: adesso si trova a -32 dalla vetta.

Male Honda e Ducati

Brutta prestazione per la Honda e la Ducati. I sogni di gloria della casa giapponese con Nakagami sono evaporati dopo poche curve: partito in pole, il giapponese è scivolato e ha detto addio al sogno di una prima vittoria nella classe regina. La gloria per il team Honda non è arrivata nemmeno da Alex Marquez.

Lo spagnolo partito bene è riuscito dopo pochi giri a riportarsi a ridosso del podio. Purtroppo una scivolata ha vanificato il suo Gran Premio. Restano, però, i suoi progressi. Molto male invece le due Ducati ufficiali: Petrucci decimo e Dovizioso tredicesimo. La casa di Borgo Panigale può dire quasi addio al sogno dalla vittoria del Mondiale.

Unica consolazione il quinto posto di Johan Zarco.

Gara lineare dominata da Morbidelli

Non è stata una gara battagliera. Dopo la scivolata di Nakagami, Morbidelli ha imposto fin da subito il suo ritmo e ha fatto l'andatura senza particolari inside dalle retrovie. I big sono risultati subito in affanno, soprattutto con le Yamaha. Molto solide invece le Suzuki, in gran forma e favorite per il Mondiale: a tre gare dalla fine molti piloti sono in ballo per il titolo,: Mir, Quartararo, Vinales Morbidelli Dovizioso e Rins. Se dopo questa gara le chance di Dovizioso sono crollate drasticamente, si rialzano quelle di Morbidelli, anche se questa Suzuki sembra davvero imbattibile.