Lo scorso 5 agosto, durante l'arrivo della prima tappa del Giro di Polonia, il ciclista della Deceunnick-Quickstep Fabio Jakobsen è rimasto coinvolto in un bruttissimo incidente. Durante la volata finale, infatti, il corridore era caduto a causa del connazionale Groenewegen (poi sanzionato con nove mesi di squalifica dall'Unione Ciclistica Internazionale) andando a impattare a 80 km orari contro le transenne posizionate a bordo strada.

Oggi, dopo più di tre mesi di convalescenza, il corridore è tornato in sella alla propria bici e ha iniziato nuovamente a pedalare.

L'obiettivo, per lui, è quello di tornare a competere entro un anno.

L'incidente gli costò 130 punti di sutura e gli provocò numerose lesioni

Jakobsen, subito dopo la caduta, venne salvato dal compagno di squadra Senechal e dal successivo intervento dei medici polacchi. L'incidente, alla fine, gli costò ben 130 punti di sutura, la paralisi di una corda vocale, numerose fratture in tutto il volto, alla mascella e al palato.

Il medico del team, Yvan Vanmol, ha rilasciato un'intervista aa "Sporza" in cui ha parlato delle condizioni del proprio corridore: in particolare ha affermato che, nonostante i danni subiti da Fabio, c'è stata in alcuni casi una "tendenza a esagerare" in merito alle sue condizioni di salute.

Nonostante le varie fratture riportate, in quel momento le maggiori preoccupazioni non erano destinate all'estetica ("al giorno d'oggi molte operazioni sono possibili", ha commentato il medico), ma sulla possibilità o meno di tornare a praticare il Ciclismo a livello agonistico. Cosa, fortunatamente, che sarà possibile.

'La sua ambizione è tornare a correre in meno di un anno'

Vanmol ha dedicato poi molta attenzione alla condizione psicologica che potrebbe ora 'frenare' Jakobsen: "Potrebbe avere paura, ma non necessariamente". Il medico ha infatti spiegato che il corridore non sa quasi niente dell'incidente che lo ha visto protagonista. Inoltre, anche il fatto di essere velocista lo potrebbe aiutare a superare il trauma, in quanto si tratterebbe di una "tipologia di corridore che in genere ha meno paura" rispetto a un normale ciclista.

Ciò che potrebbe causare maggiori difficoltà a Jakobsen, secondo quanto dichiarato dal medico, è "il significativo svantaggio fisico che ha subito". Sulla base di questo, infatti, dovranno essere adattati i diversi carichi di allenamento sulla base di ciò che riesce a fare.

In generale, conclude comunque il medico, Jakobsen vorrebbe tornare a competere a livello agonistico entro un anno. Il prossimo gennaio, il corridore si dovrà sottoporre a un nuovo intervento chirurgico. Nel frattempo, continuerà il lento percorso di riabilitazione che lo porterà, finalmente, di nuovo in gruppo.