Sono passati 61 anni dalla scomparsa di Fausto Coppi. Il "Campionissimo" del Ciclismo infatti è morto a Tortona il 2 gennaio del 1960. Coppi era nato a Castellania in provincia di Alessandria. La sua storia di ciclista, caratterizzata dalla rivalità-alleanza con Gino Bartali, le vittorie e le vicende della vita privata con la storia con la "Dama Bianca" hanno fatto del ciclista una figura di primissimo piano nell’Italia di quel periodo.

Fausto Coppi: gli inizi prima del ciclismo come garzone in salumeria

Fausto Coppi già in età molto giovane si è dovuto trovare un lavoro.

Farà il garzone di una salumeria e si farà apprezzare per i suoi modi. Ma il ciclismo e la bicicletta sono già nella sua testa. Nel 1937 corre la sua prima corsa senza troppo successo, va a segno al Giro d'Italia ma di lì a breve arriverà la seconda guerra mondiale. Coppi esce incolume anche da un'esperienza di imprigionamento e torna ad allenarsi in bicicletta dopo la fine del conflitto mondiale. Sposa Bruna Ciampolini e inizia l'avventura da professionista. Tante le cavalcate in solitaria che fecero entusiasmare il popolo e gli appassionati: come non ricordare ad esempio quella nella tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia del 1949 e quella nella Milano-Sanremo del 1946. Coppi, il Campionissimo, vinse 110 corse: di queste 53 per distacco.

Il suo arrivo solitario veniva accompagnato da Mario Ferretti con la celebre frase: "Un solo uomo al comando". E il suo nome non poteva che essere quello di Fausto Coppi.

Fausto Coppi dalle grandi vittorie a Giro e Tour a una scomparsa prematura

Fausto Coppi ebbe un curriculum impressionante, è stato capace di conquistare sia delle corse a tappe che delle classiche di un giorno: vinse due volte il Tour de France e per ben cinque volte il Giro d'Italia.

Conquistò, tra le altre, tre Milano-Sanremo, cinque volte il Giro di Lombardia, due volte il Gran Premio delle Nazioni, una Parigi-Roubaix e una Freccia Vallone. Conquistò anche il campionato del mondo. Nell'immaginario collettivo del paese c'è anche la foto di Coppi e Bartali che si passano una bottiglietta nel corso della salita del Galibier nel Tour de France 1952.

La sua scomparsa fu molto prematura e legata a un viaggio in Africa. Nel dicembre 1959 Coppi si reca con alcuni altri ciclisti nell'allora Alto Volta per una corsa ciclistica. Coppi e il ciclista francese Geminiani occupano la stessa camera: nella notte le zanzare li prendono di mira, contrae la malaria. Il ciclista francese si salverà. Coppi invece rientrato in Italia il 27 dicembre accusa febbre molto alta, nausea e brividi. Il 1° gennaio peggiora e nella notte entra in coma. Coppi non si riprende e muore il 2 gennaio 1960.