Mentre tutte le attenzioni del mondo del Ciclismo si stanno concentrando sul Tour de France, che nella giornata del 24 giugno ha in programma la presentazione delle squadre e sabato la prima tappa a Brest, in Liguria si è corsa una delle classiche più gloriose del calendario italiano, il Giro dell’Appennino. Pur con la vicinanza del Tour, la società organizzatrice Us Pontedecimo ha mandato in scena un’edizione di ottimo livello e ricca di spunti tecnici interessanti. A decidere è stata la salita di Madonna della Guardia, inserita al posto della più classica Bocchetta.

L’ascesa ha fatto grande selezione, con l’attesissimo debuttante Juan Ayuso tra i grandi protagonisti insieme a Gianni Moscon e Ben Hermans, che poi ha staccato tutti andando a vincere sul traguardo di Genova.

UAE in forze, ma Hermans è il più forte

Il Giro dell’Appennino ha proposto quest’anno un percorso rinnovato, senza la più tradizionale delle sue salite, il Passo della Bocchetta, escluso a causa di una frana che ha reso la strada inagibile. Al suo posto è stata inserita la scalata a Madonna della Guardia, un’ascesa che si è rivelata molto selettiva. L’arrivo è rimasto invece quello più classico, nel cuore di Genova, nella scenografica e maestosa via XX settembre.

Sulla salita di Madonna della Guardia, sette chilometri con una pendenza media dell’8% e punte a sfiorare il 20%, la Ineos e la UAE Emirates hanno preso l’iniziativa per cercare di fare selezione e rendere la corsa molto dura.

A lanciare la vera battaglia è stato un primo attacco portato da Gianni Moscon, seguito da Ben Hermans, Giovanni Carboni e da Juan Ayuso, il 18enne spagnolo al debutto tra i professionisti. Atteso come uno dei fenomeni nuovi del ciclismo mondiale, Ayuso ha fatto capire di avere la stoffa per non soffrire il salto di categoria dopo appena mezza stagione passata tra gli under 23.

Un rallentamento ha permesso a diversi corridori di rientrare sui battistrada, formando una netta supremazia della UAE con lo stesso Ayuso, Ulissi, Conti e Polanc, ma il successivo tratto con pendenze durissime ha di nuovo proposto una netta selezione. Ben Hermans ha attaccato a più riprese, restando con i soli Moscon e Ayuso, finché sull’ultima rampa della salita è riuscito a fare una netta differenza e ad andarsene tutto solo.

Podio per Conti e Battaglin

Dopo lo scollinamento Ben Hermans si è ben difeso nella successiva discesa e anche il tratto finale pianeggiante a Genova, per raggiungere l’arrivo in via XX settembre, non ha riaperto i giochi per il successo. Il belga della Israel ha continuato a spingere con un ritmo molto incisivo e la rincorsa di Moscon e Ayuso non ha avuto buon esito. Hermans ha così concluso da trionfatore, permettendosi il lusso di fermarsi sul traguardo e attraversare la linea d’arrivo a piedi, un modo di esultare abituale nel fuoristrada.

Moscon e Ayuso sono stati raggiunti dal gruppetto inseguitore nel finale e Valerio Conti ha così vinto la volata per il secondo posto battendo Enrico Battaglin, Simone Velasco e Jan Polanc.

Ha concluso in questo gruppo anche l’inossidabile Davide Rebellin, classificato al 12° posto.