La cronometro di Andermatt ha rivoluzionato la classifica generale del Giro di Svizzera. Richard Carapaz è riuscito a difendere la sua maglia gialla con una prova solida ma meno incisiva del previsto, ma il grande protagonista di giornata è stato Rigoberto Uran. Il colombiano della EF ha sfoderato la miglior prova delle ultime tre stagioni, vincendo la tappa con vantaggi importanti su tutti gli avversari e risalendo alle spalle di Carapaz nella generale. Tra gli uomini più attesi Fuglsang ha deluso, mentre è andato bene Alaphilippe, secondo nella tappa e terzo nella generale, che però ha annunciato di lasciare la corsa per tornare in Francia, dove la compagna sta per dare alla luce il loro primo figlio.
Svizzera, crono tra salita e discesa
La settima tappa del Giro di Svizzera era uno dei punti chiave per la vittoria finale della corsa elvetica. I corridori si sono misurati su una cronometro decisamente particolare, divisa in una prima metà su una salita di una decina di chilometri e una seconda quasi interamente in discesa, con tratti ad altissima velocità. Questa prova così strana ha portato a delle scelte molto diverse tra i vari corridori. Alcuni, come Alaphilippe, hanno corso con la bici tradizionale, altri, come la maglia gialla Carapaz, con la bici da crono ma senza la ruota lenticolare. Si sono visti anche alcuni cambi di bici al culmine della salita, per sfruttare al meglio la leggerezza di quella tradizionale e l’aerodinamicità di quella da crono.
A fare la differenza alla fine sono state però soprattutto le gambe di Rigoberto Uran, uno scalatore che nei suoi anni migliori aveva già dimostrato una particolare propensione alle cronometro impegnative, ma che da tanto tempo ormai non riusciva più esprimersi ad altissimi livelli. Uran ha scavato una grande differenza tra sé e tutti gli altri in salita e ha poi consolidato il vantaggio in discesa, dove sui lunghi rettilinei da spingere a novanta all’ora si è potuto agevolare della ruota lenticolare.
Carapaz resta al comando
Rigoberto Uran è arrivato con 40’’ su Julian Alaphilippe e 54’’ su Gino Mader, che ha tenuto a lungo la testa della classifica prima della partenza degli uomini di alta classifica.
Carapaz non è stato così brillante in salita come nella tappa vinta due giorni fa a Leukerbad, ma è riuscito a difendere la sua maglia gialla arrivando con un ritardo di 54’’. Molto male è andato invece Jakob Fuglsang, che ha perso 1’43’’, ed anche Schachmann ha pagato un ritardo importante, 1’23’’. Sono andati forte sia Mattia Cattaneo che Domenico Pozzovivo, 6° e 7°, piazzamenti che hanno fatto risalire entrambi in classifica generale.
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Si è rivisto anche Tom Dumoulin, protagonista di una buona prova con un quinto posto finale.
In classifica generale Carapaz è ora inseguito da Uran a 17’’.
Il colombiano resta di fatto l’unica vera insidia per il campione della Ineos, visto che Alaphilippe domani 13 giugno non ripartirà nell’ultima tappa e che tutti gli altri sono molto più distanti.
Il Giro di Svizzera si concluderà domani con l’ottava tappa, disegnata attorno ad Andermatt con le lunghe salite all’Oberlpass, al Lucomagno e al Gottardo, prima della discesa finale.
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