La cronometro individuale di Laval Espace Mayenne ha dato una prima svolta al Tour de France. Il campione in carica Tadej Pogaĉar ha assestato una poderosa spallata agli avversari per la maglia gialla finale. Con una prestazione super, il fuoriclasse sloveno ha vinto la cronometro dimostrando che il successo dello scorso anno nella tappa di Planche des Belles Filles non era arrivata per caso. Pogaĉar ha volato con grande scioltezza su un percorso senza vere e proprie salite ma con continui saliscendi, rifilando distacchi pesanti a quelli che alla vigilia erano i suoi avversari principali per la vittoria finale.

Roglic e Thomas, entrambi ammaccati dalle cadute dei giorni scorsi, hanno pagato rispettivamente 44’’ e 1’18’’. La maglia gialla è rimasta sulle spalle di Mathieu Van der Poel, che per la prima volta in carriera ha disputato una crono al 100%, dimostrando di avere delle grandi doti anche in questa specialità.

Super Pogaĉar subito al comando

La quinta tappa del Tour de France era il primo snodo cruciale per la corsa alla maglia gialla finale. I 27 chilometri a cronometro da Changè a Laval Espace Mayenne hanno dato dei verdetti chiari e stabilito gerarchie e strategie per il prosieguo della corsa, rinforzando la posizione di uomo da battere che in molti assegnavano al campione in carica Tadej Pogaĉar già prima della partenza.

Il percorso si è rivelato più impegnativo di quanto dicessero le cartine, con un continuo susseguirsi di brevi strappi e saliscendi che ha favorito dei distacchi importanti.

Tra i primi a partire è stato il danese Mikkel Bjerg a stabilire un tempo di riferimento importante, che però è crollato dopo un paio d’ore quando sono partiti i grossi calibri.

In questa fase si è segnalato tra i più forti anche Mattia Cattaneo, che alla fine ha chiuso la crono nella top ten. A piazzare un tempo competitivo per il successo è arrivato il Campione d’Europa Stefan Kung, che si è insediato al comando seguito dal sorprendente Jonas Vingegaard, giovane e talentuoso gregario della Jumbo Visma.

Quando però sono partiti i primi della classifica generale si è ben presto capito che con Tadej Pogaĉar ci sarebbe stato poco da fare. Con un’azione in grande scioltezza il campione sloveno è passato al comando già al primo intermedio, abbassando il tempo di Kung di una decina di secondi.

Gli Ineos in difficoltà

Pogaĉar ha continuato la sua marcia trionfale nel resto della cronometro, continuando a guadagnare su tutti quanti. Il fuoriclasse della UAE ha chiuso in 32 minuti netti, a 51 di media su un percorso tutt’altro che piatto. Non sono riusciti ad insidiare il campione in carica né gli altri specialisti, né i pretendenti alla maglia gialla finale. Primoz Roglic non è apparso ancora al meglio dopo la caduta di due giorni fa, e nonostante una prestazione generosa, ha perso altri 44’’ dal connazionale.

Molto male sono andati tutti gli Ineos, che dopo appena cinque giorni si vede in grande ritardo e costretta a passare all’attacco già nelle tappe alpine del weekend. Geraint Thomas, anche lui in difficoltà dopo la caduta e l’infortunio alla spalla di lunedì, ha perso 1’18’’ in una tappa che doveva essere il suo terreno di conquista in questo Tour. L’altro leader della Ineos, Richard Carapaz, ha pagato le sue scarse attitudini alle crono ed ha lasciato ben 1’44’’.

Non ha convinto appieno neanche Wout van Aert, che non appare ai livelli dello scorso anno, ed ha chiuso con 30’’ di ritardo. Non brillantissimo neanche Alaphilippe, che due anni fa vinse la crono del Tour ed oggi ha invece pagato 1’10’’.

Si è invece ben disimpegnato Mathieu Van der Poel, che in passato non si era mai confrontato con una crono di questo livello. Il campione olandese ha pagato 31’’ e difeso così la sua maglia gialla.

In classifica generale Van der Poel guida con 8’’ su Tadej Pogaĉar, che guarda già dall’alto tutti gli avversari per la maglia gialla finale, cui quali può vantare già dei distacchi importanti. Roglic è infatti a 1’48’’ e Thomas a 1’54’’.