Il Tour de France sta passando oggi il suo primo giorno di riposo, il momento giusto per cominciare a tirare le somme di una corsa che ha già detto molto, e in alcuni casi tutto. Dopo appena una settimana Tadej Pogacar ha già scavato un solco enorme tra sé e gli avversari nella classifica generale, tanto che in molti si dicono ormai concentrati sulla lotta per il secondo e terzo posto. Il campione sloveno ha lasciato tutti senza parole per le sue prestazioni straordinarie, uno spettacolo che è stato un vero spot per il Ciclismo. Non è però solo la maglia gialla ad aver pedalato davvero forte in questa prima settimana di Tour de France.

Il livello della corsa è stato stellare, con tappe volate a medie altissime, scatti e attacchi a ripetizione e numeri di grande classe. Questo innalzamento di prestazioni è stato ben testimoniato da Thomas De Gendt, uno dei veterani del Tour de France.

De Gendt: ‘Il livello è molto più alto’

Thomas De Gendt sta correndo il suo nono Tour de France, con l’ambizione di aggiungere un’altra vittoria di tappa alle due già conquistate negli anni scorsi. Il 34enne belga è uno dei corridori più abituati a stare nel vivo della corsa, sempre pronto a promuovere fughe da lontano e poi a staccare i compagni d’avventura nel finale, un modo di correre che è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica.

Quest’anno il corridore della Lotto sta invece trovando delle grandi difficoltà in questa prima parte di Tour.

De Gendt ha provato ad inserirsi nelle fughe, ma è riuscito solo una volta a seguire gli attacchi degli altri corridori per poi staccarsi dopo poche decine di chilometri. La cosa che più sta preoccupando il belga è che le sue prestazioni sono di altissimo livello, come confermano i valori di potenza che sta esprimendo.

Nonostante questi alti wattaggi che riesce ad esprimere, De Gendt viene staccato facilmente da gran parte del gruppo.

“All’inizio dell’ottava tappa ho registrato uno dei miei migliori valori in uno sforzo di dieci minuti. Registro questi dati dal 2013. Normalmente con questi valori riesco a spezzare il gruppo. Qui invece sono partito dalla prima fila e mi sono ritrovato staccato da 70 corridori. È chiaro che il livello generale è molto più alto” ha dichiarato De Gendt alla tv belga Sporza.

‘Devo trarre le conclusioni’

Anche il prosieguo della tappa, vinta poi da Dylan Teuns ma segnata dallo show di Pogacar che ha conquistato la maglia gialla, è stato particolarmente difficile per De Gendt. Il corridore belga si è impegnato al massimo e ha espresso degli altissimi valori di potenza, ma tutto questo è servito solo ad arrivare con quasi mezz’ora di ritardo dai primi. “Ho registrato i numeri che solitamente faccio quando sono in fuga ed ho concluso con 28 minuti di distacco. Mi sento stanco come sono di solito quando faccio una tappa all’attacco” ha raccontato De Gendt, che sembra pronto ad arrendersi alla nuova generazione di corridori che hanno alzato troppo l’asticella delle prestazioni.

“Il giorno in cui i giovani vanno più forte deve sempre arrivare, ma qui lo hanno fatto molto all’improvviso. Di solito è una cosa graduale, ora invece hanno preso il sopravvento su tutto” ha aggiunto il corridore belga.

De Gendt ha ammesso di pensare di lasciare il ciclismo quando scadrà il suo contratto con la Lotto Soudal, non riuscendo più a competere come negli anni scorsi. “Devo trarre le mie conclusioni, finire il contratto e poi fare altro. Se stanno meglio, così sia. Ho 34 anni e ne avrò 36 alla scadenza del contratto. A meno che non faccia cose sbagliate, e non le farò, non migliorerò di un altro cinque per cento” ha concluso De Gendt.