Sono arrivati i Pirenei al Tour de France, ma la musica non è cambiata. Tadej Pogaĉar è sempre più padrone della maglia gialla, anche con una squadra che oggi ha mostrato qualche limite. La Ineos è riuscita ad isolare il fuoriclasse sloveno, che però poi ha gestito con apparente facilità i pochi attacchi che gli sono stati portati da Carapaz e Vingegaard.
In classifica generale l’unico cambiamento importante è stato il passo falso di Guillaume Martin, rimasto inopinatamente staccato nella discesa dell’Envalira e retrocesso dal secondo al nono posto.
La vittoria di tappa è stata invece assegnata con una fuga da lontano: un folto e qualificato gruppetto si è avvantaggiato nelle fasi iniziali e sull’ultima salita verso Beixalis è stato Sepp Kuss a dimostrarsi il più forte e trionfare sul traguardo di Andorra.
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Tour, anche Nibali all’attacco
La quindicesima tappa del Tour de France ha portato i corridori sui Pirenei, con un percorso che ha scalato il Port d’Envalira, tetto della corsa con i suoi 2406 metri, e il Col de Beixalis prima dell’arrivo in discesa ad Andorra.
Anche oggi la battaglia per inserirsi nella fuga iniziale è stata particolarmente intensa e lunga.
Diversi gruppetti si sono avvantaggiati nella prima parte della corsa, per poi riunirsi in un folto e forte plotone di ben 32 corridori. Tra questi anche Vincenzo Nibali, Julian Alaphilippe, Nairo Quintana, Michael Woods, Wout Poels, Sepp Kuss e Wout Van Aert. L’azione è stata sostenuta a lungo dalla Groupama, presente con il capitano David Gaudu e due gregari, e ha guadagnato una decina di minuti sul gruppo principale tirato dalla UAE.
Dopo una lunga fase centrale d’attesa, la corsa è cambiata nella scalata al Port d’Envalira, quando la Movistar e soprattutto la Ineos hanno preso la guida del gruppo imponendo un passo ben più sostenuto. Tadej Pogaĉar è rimasto ben presto senza compagni di squadra, ma il forte vento ha reso molto difficili gli attacchi, rimandando così la battaglia all’ultima salita di Beixalis.
Tra i fuggitivi Nibali ha provato ad attaccare sull’Envalira, ma solo Quintana è riuscito ad avvantaggiarsi per conquistare il Gpm ed essere raggiunto nella successiva discesa.
Nessun problema per Pogaĉar
All’inizio della discesa dall’Envalira è rimasto colpevolmente attardato Guillaume Martin, secondo in classifica dopo la bella fuga di ieri. Il francese si è fatto sorprendere in coda al gruppetto, ha perso qualche metro e, complice il forte vento, è poi rimasto sempre più staccato, perdendo così ogni possibilità di lottare per il podio finale.
L’azione della Ineos è continuata per tutta la discesa e nella fase iniziale dell’ultima salita, il col de Beixalis. In testa alla corsa Quintana ha provato ancora ad andarsene, ma Valverde ha riportato sotto le avanguardie del gruppetto, finchè nel tratto più ripido Sepp Kuss ha messo tutti d’accordo.
L’americano della Jumbo Visma, spalleggiato in precedenza anche da Van Aert, ha fatto valere le sue doti di scalatore puro riuscendo a scavare una bella differenza rispetto agli altri, tra cui il solo Valverde è rimasto in gioco per una possibile rincorsa.
In gruppo Richard Carapaz ha dato seguito al lavoro dei compagni con uno scatto, ma è stato subito stoppato da Tadej Pogaĉar, che ha risposto senza nessun problema. Anche Vingegaard si è proposto all’attacco, ma la maglia gialla ha replicato ancora con un paio di progressioni che hanno fatto capire a tutti la sua forza. Alla fine il ritmo è rallentato permettendo il rientro anche a Mas, Uran, Kelderman e O’Connor, che hanno superato insieme la salita e la discesa finale.
🇪🇨 @RichardCarapazM attacks! He is followed by 💛 @TamauPogi and 🤍 Jonas Vingegaard. 🇨🇴 @UranRigoberto is not far.
🇪🇨 Richard Carapaz déclenche les hostilités ! Il est suivi par 💛 Tadej Pogacar et 🤍 Jonas VIngegaard. 🇨🇴 Rigoberto Uran n'est pas loin.#TDF2021 pic.twitter.com/VXXIrBicc4
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Sepp Kuss ha respinto il tentativo di rincorsa di Valverde nella discesa finale, andando a prendere una vittoria di tappa di valore per la Jumbo Visma, che in questa seconda parte di Tour sta rimettendo in piedi una corsa nata in maniera disastrosa con i ritiri di Roglic, Gesink e Martin.
Valverde ha chiuso secondo, un piazzamento straordinario per i suoi 41 anni, mentre Nibali nel finale ha tirato i remi in barca finendo 11°, in quella che potrebbe essere stata la sua ultima tappa prima di ritirarsi e concentrarsi sulle Olimpiadi.
Pogaĉar e gli altri big della classifica sono arrivati insieme, tranne Lutsenko e Bilbao che hanno tagliato il traguardo con una trentina di secondi di ritardo, e Guillaume Martin che ha perso quasi quattro minuti.
La nuova classifica del Tour de France vede Pogaĉar sempre più saldamente al comando, mentre Uran e Vingegaard sono risaliti sul podio virtuale insidiati da Carapaz, O’Connor e Kelderman. Martin è tornato nella posizione che occupava prima della fuga di ieri, al nono posto. Ha perso una posizione anche il primo italiano, Mattia Cattaneo, scivolato in 11^ piazza.
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