Domenica 26 settembre si sono conclusi i mondiali di Belgio 2021 e con loro anche l'esperienza da allenatore della nazionale italiana per Davide Cassani. L'ex commissario tecnico, da allora, ha rilasciato rilasciato dichiarazioni alla stampa, difendendo la performance dei propri ragazzi e ricordando i momenti complicati vissuti durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, quando è stato di fatto cacciato dal Giappone dopo le presunte tensioni con le Federazione.

'Probabile che quella della scadenza dell'accredito per il Covid fosse solo una scusa'

Cassani ha commentato, prima di tutto, l'incontro avuto nella giornata di ieri, mercoledì 29 settembre, con il capo della Federciclismo Dagnoni.

Vari rumor, infatti, davano l'ex ct come candidato per il ruolo di ambasciatore del Ciclismo, ma tale ruolo è stato di fatto smentito proprio da Cassani con un lapidario "Non lo farò mai". L'ex ciclista ha dichiarato di aver ricevuto dalla Federazione numerose proposte, che verranno da lui valutate "a mente fredda". Cassani ha poi voluto tornare, ancora una volta, su quanto avvenuto a Tokyo. L'uomo ha ammesso che, quando gli è stata comunicata la notizia secondo la quale sarebbe dovuto tornare in Italia ad Olimpiadi ancora in corso, è rimasto "un giorno senza parlare per lo choc". In particolare, la reazione era dovuta al fatto che gli impedivano di "stare vicino ai ragazzi" e vedere dal vivo la prova di inseguimento, definita come "coronamento di anni di lavoro".

Davide ha poi ammesso che, secondo lui, è altamente probabile che quella della scadenza dell'accredito causa Covid fosse solo "una scusa".

'L'istituzione va sempre rispettata, a prescindere da chi la guida'

Cassani ha poi voluto continuare, ricordando come la federazione rimanga sempre una istituzione e, in quanto tale, va sempre rispettata.

Ciò "A prescindere da chi la guida", riferimento chiaro, quest'ultimo, al presidente attuale con il quale i rapporti sono gelidi. L'ex allenatore ha comunque assicurato che le fratture "Si rinsaldano", grazie anche alla sua capacità di mettersi "Tutto alle spalle" per coltivare il suo sogno di essere ancora utile al ciclismo, seppur in un altro modo.

Al momento nulla di ufficiale sulla sua nuova posizione , anche se si parla per lui di un ruolo amministrativo. Cassani ha comunque escluso l'ipotesi di lavorare come organizzatore: "In Italia Paolo Bellino e Mauro Vegni sono straordinari al Giro", ha detto, come quella di fondare un team del World Tour (ipotesi, questa, definita "interessante" ma complicata). Rimane invece intatto il sogno di inaugurare un'accademia con l'obiettivo di "proteggere i talenti".