L’ultimo scorcio della stagione del Ciclismo professionistico ha offerto anche una corsa decisamente originale, un esperimento in bilico tra passato e futuro. Nel programma di corse che l’ex campione Filippo Pozzato e i suoi collaboratori hanno proposto per la serie Ride the Dreamland, che si è tenuta questa settimana in Veneto, è stata inserita anche una gara riservata alle biciclette gravel. Si tratta di una bici adatta a percorrere le strade sterrate e ghiaiose, abbastanza simile a quelle da ciclocross. La corsa, denominata Serenissima Gravel e non inserita nel calendario ufficiale dell’Uci, ha visto al via 34 corridori professionisti, che si sono dati battaglia su un tracciato pianeggiante, ma composto quasi esclusivamente da strade sterrate.

A vincere è stato il kazako Alexey Lutsenko, protagonista di una lunga fuga solitaria.

Serenissima Gravel, 110 km di strade sterrate

La corsa che venerdì 15 ottobre si è svolta in Veneto ha avuto i connotati dell’evento pionieristico, una sorta di preambolo a un’avventura ancora tutta da scrivere. Filippo Pozzato e i suoi collaboratori hanno riportato il grande ciclismo in Veneto con un progetto interessante e a tratti innovativo. L’evento, denominato Ride the Dreamland, ha proposto quattro gare, a partire dal rinato Giro del Veneto vinto mercoledì scorso da Xandro Meurisse. Il secondo appuntamento con questa settimana di ciclismo in Veneto è stato quello più curioso, la Serenissima Gravel andata in scena nella giornata del 15 ottobre.

È stato una sorta di esperimento, una gara riservata ai professionisti, ma da correre con le biciclette gravel anziché quelle classiche da strada.

Il percorso, pianeggiante, ha proposto ben 110 km di strade sterrate e ghiaiose sulla distanza totale di 130 km, da Lido di Jesolo a Piazzola sul Brenta. La corsa ha visto al via 34 professionisti, quelli che hanno accettato la sfida proposta dalla Serenissima Gravel.

Il gruppo si è subito selezionato e già dopo una cinquantina di chilometri Alexey Lutsenko è rimasto al comando da solo. Il corridore della Astana ha fatto gara a sé andando a trionfare con 42’’ su un gruppetto inseguitore battuto allo sprint da Riccardo Minali, con Nathan Haas, Davide Martinelli e Kévin Van Melsen a seguire.

Solo 19 dei 34 corridori partiti hanno concluso la corsa.

Lutsenko: ‘È la prima volta che corro sulla ghiaia’

Quale sarà il futuro di questo genere di gare nel mondo del ciclismo professionistico è difficile da capire dopo questa esperienza sperimentale. Diversi corridori hanno però mostrato un certo apprezzamento per questa corsa così particolare e un po’ avventurosa.

“È stata un’esperienza nuova per me, è la prima volta che corro sulla ghiaia” ha raccontato al traguardo il vincitore Alexey Lutsenko. “È stato un po’ difficile abituarmi alla bici gravel, ma dopo un’ora ho imparato a prendere le curve, mi ha aiutato anche il fatto di aver corso la Strade Bianche negli anni scorsi.

A un certo punto sono andato via da solo e ho guadagnato trenta secondi, ma è stata dura perché c’è una grande differenza tra una bici gravel e una da strada, qui devi continuare a spingere” ha commentato il corridore kazako.