Irrompe anche l’Africa in questo Ciclismo sempre più globalizzato e senza confini. Dopo essersi segnalato tra i più brillanti protagonisti alla Milano - Sanremo e nelle prime corse del nord, il 21enne eritreo Biniam Girmay ha conquistato uno storico e clamoroso successo alla Gand - Wevelgem, sconfiggendo lo squadrone della Jumbo Visma che ha puntato malamente le sue carte su Christophe Laporte. La corsa è stata comandata dai Jumbo, con Wout van Aert in gran spolvero nell’ultimo passaggio sul Kemmelberg. Dopo quest’ultima difficoltà, però, la squadra olandese ha lanciato all’attacco Laporte, che nel finale è stato sonoramente battuto da Girmay.

Gand Wevelgem, anche Konychev in fuga

La Gand Wevelgem si è corsa in una bella giornata primaverile, sul classico percorso che negli ultimi anni ha mescolato i tipici muri fiamminghi con una manciata di strade sterrate. La corsa si è aperta con una fuga di sette corridori che ha caratterizzato le fasi iniziali e centrali. Tra questi anche il giovane azzurro Alexander Konychev, oltre a Lats Saugstad, Johan Jacobs, Nikias Arndt, Ludovic Robeet, Lindsay De Wylder e Jelle Wallays.

La corsa ha cominciato ad entrare davvero nel vivo dopo il primo passaggio sul Kemmelberg, il muro simbolo della Gand, affrontato per tre volte.

Van Aert e Asgreen hanno presidiato le posizioni di testa, ma è stato dopo lo scollinamento che una serie di scatti ha prodotto un gruppetto di una ventina di corridori che è andato a raggiungere i battistrada. Tra gli attaccanti si sono inseriti anche Demare, Asgreen, Van Avermaet e Mohoric, mentre van Aert è rimasto tranquillamente in gruppo muovendo i compagni Teunissen e Van Hooydonck in questa fase della corsa.

Ad incaricarsi dell’inseguimento è stata la TotalEnergies, non per Sagan, rimasto presto staccato, ma per Anthony Turgis. Dopo una ventina di chilometri la squadra francese è riuscita a ricucire lo strappo e ricompattare il gruppo.

Girmay, la Gand in Eritrea

La Jumbo Visma ha continuato a dare la sua impronta alla corsa impiegando Tiesj Benoot per proporre e tamponare azioni d’attacco tra il secondo e il terzo passaggio dal Kemmelberg.

Qui è infine entrato in azione Wout van Aert. Nel terzo e ultimo assalto al Kemmelberg, il Campione del Belgio ha imposto un’azione devastante con cui si è tolto di ruota compagni e avversari. La brevità della salita non gli ha però permesso di fare davvero il vuoto. Un gruppetto comprendente anche Asgreen e Laporte ha subito reagito ed è tornato su van Aert. il gruppo si è poi rinfoltito con altri rientri e la Jumbo Visma ha deciso di non attendere lo sprint, ma di giocare d’attacco per sfruttare i tanti corridori ancora presenti.

Così a poco più di venti chilometri dall’arrivo, Christophe Laporte ha proposto uno scatto a cui Biniam Girmay ha reagito brillantemente. Anche Jasper Stuyven e Dries Van Gestel sono stati lesti ad inserirsi, andando così a formare un quartetto che ha viaggiato speditamente verso l’arrivo.

La Groupama ha provato a lanciare l’inseguimento per Arnaud Demare, ma i quattro al comando hanno guadagnato una trentina di secondi e sono andati a giocarsi la vittoria.

Nel finale Laporte ha preso la testa, forse con un eccesso di sicurezza, e ai 200 metri dall’arrivo si è visto anticipare da Biniam Girmay, partito ottimamente dal fondo del quartetto. L’eritreo della Intermarchè è schizzato via con una bella volata e Laporte non è riuscito ad impensierlo. Girmay è andato così a firmare un successo che è già storia del ciclismo, primo africano a vincere una grande classica. Per Laporte un amaro secondo posto e il ridimensionamento a spalla di van Aert, ruolo in cui sembra più adeguato che in quello di leader. A completare il podio è stato Van Gestel, mentre Kragh Andersen ha anticipato il gruppo per la quinta piazza.