È ancora un fotofinish, come nella scorsa edizione, a dirimere l’arrivo dell’Amstel Gold Race, la più prestigiosa classica del Ciclismo olandese. A giocarsi la vittoria sono stati Michal Kwiatkowski, lanciato da una perfetta strategia della Ineos, e Benoit Cosnefroy. I due si sono lanciati sull’arrivo quasi all’unisono e il francese ha festeggiato pensando di aver vinto. Solo dopo qualche minuto è arrivato il responso della giuria, che ha assegnato la vittoria a Kwiatkowski, di nuovo a segno su queste strade a sette anni di distanza.
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Amstel, anche Rastelli in fuga
Una settimana dopo il Giro delle Fiandre, la campagna di classiche del nord si è spostata nel Limburgo olandese per l’Amstel Gold Race. Lo scenario è cambiato radicalmente, dai muri in pavè alle cote asfaltate della corsa olandese, caratterizzata da una lunga sequenza di brevissimi strappi.
La corsa è stata molto lineare nel suo svolgimento, con una fuga di sei corridori partita nelle fasi iniziali. A comporla Luca Rastelli, Emil Liepins, Owain Doull, Johan Jacobs, Aaron Van Poucke e Ide Schelling.
In testa al gruppo si sono fatte vedere soprattutto Alpecin, Jumbo Visma e Ineos, ma fino alla cote del Keutenberg, a poco più di trenta chilometri dall’arrivo, la corsa non si è accesa.
La fuga è stata annullata facilmente, e su questo strappo la Ineos ha deciso di aumentare decisamente l’andatura, provocando una nettissima selezione. Kwiatkowski e Pidcock sono riusciti a portare via un gruppetto con i principali favoriti, comprendente anche Mathieu Van der Poel, Dylan Teuns, Kasper Asgreen, Stefan Kung, Michael Matthews, Marc Hirschi, Benoit Cosnefroy, Alexander Kamp e Tiesj Benoot.
Van der Poel, un'Amstel senza acuti
Il gruppetto al comando ha marciato di buon accordo, respingendo i timidi tentativi di rientro degli inseguitori. L’ultimo passaggio sul Cauberg, la salita simbolo della corsa, ha riproposto la Ineos a guidare le operazioni. La squadra britannica ha approfittato del fatto di essere l’unica con due corridori, mandando prima all’attacco Pidcock e quindi Kwiatkowski.
Il polacco non ha trovato reazioni se non quella di Cosnefroy. I due hanno collaborato attivamente, riuscendo a guadagnare una trentina di secondi sul gruppetto, in cui Van der Poel oggi non ha mai dato l’impressione di essere in una delle sue giornate migliori. L’inseguimento è andato un po’ a rilento e a strappi, consentendo a Kwiatkowski e Cosnefroy di difendere un vantaggio decisivo e giocarsi il successo in volata.
Il francese ha lanciato lo sprint dalla testa, l’ex iridato lo ha rimontato fino ad affiancarlo e sul colpo di reni è stato più tempista ed efficace, andando a vincere per una manciata di centimetri. Cosnefroy ha però creduto di aver conquistato la vittoria e dopo il traguardo ha esultato e festeggiato con tutta la squadra fino alla doccia gelata del responso del fotofinish.
Michal Kwiatkowski ha così iscritto di nuovo il suo nome nell’albo d’oro dell’Amstel Gold Race, sette anni dopo la prima volta. Benoot ha completato il podio anticipando il gruppetto nel finale, con Van der Poel al quarto posto dopo una corsa quasi tutta sulla difensiva, con un solo tardivo spunto ad un paio di chilometri dall’arrivo.
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