Un finale rocambolesco ha fatto scivolare Tadej Pogačar fuori dal podio di un Giro delle Fiandre in cui aveva comandato la corsa in tutti i momenti decisivi. Al debutto assoluto nella classica fiamminga, una corsa solitamente riservata ai grandi specialisti del pavè, il campione sloveno ha dimostrato di avere un innato feeling anche con questo terreno e delle gambe da fenomeno assoluto. Pogačar ha attaccato su tutti i muri, provocando la selezione decisiva a cui ha resistito solo Mathieu Van der Poel, nell’atteso duello che tutti gli appassionati di Ciclismo sognavano di vedere in questo Giro delle Fiandre.

Tadej Pogačar: ‘Una grande esperienza’

Il finale è stato però amaro per il vincitore del Tour de France. Pogačar non ha più collaborato con Van der Poel nell’ultimo chilometro e questo ha permesso un completo rimescolamento delle carte, con il rientro in extremis di Dylan Van Baarle e Valentin Madouas. I due ultimi arrivati hanno involontariamente ostacolato il campione sloveno, e Van der Poel ha messo a segno facilmente una bruciante volata con cui ha conquistato il suo secondo Giro delle Fiandre.

Tadej Pogačar ha perso anche il podio, concludendo quarto, e all’arrivo, per la prima volta, si è lasciato andare a qualche gesto e qualche parola di rabbia, lui solitamente sempre così leggero e spensierato.

Il campione della UAE ha lasciato subito la zona d’arrivo per rientrare sul bus del team, ricomparendo dopo mezz’ora, decisamente più rilassato e pronto a commentare la sua corsa.

Pogačar si è detto conquistato dal Giro delle Fiandre, nonostante questo epilogo amaro. “È stata una grande esperienza, l’atmosfera sulle salite era incredibile” ha dichiarato il numero uno del ciclismo mondiale.

‘Adoro questa corsa’

Il campione sloveno ha raccontato di essere rimasto coinvolto in una caduta nelle fasi iniziali della corsa e di aver perso il misuratore di potenza in quel frangente.

“Ma correre con il misuratore non avrebbe cambiato niente” ha commentato Pogačar, che ha poi parlato del duello con Van der Poel sugli ultimi due muri, l’Oude Kwaremont e il Paterberg. “

“Il Kwaremont mi piace molto. Van der Poel mi è venuto accanto, io ho provato ad accelerare, ma non avevo abbastanza gambe. Mathieu è stato davvero forte, eravamo alla pari” ha commentato Pogačar. Naturalmente al corridore della UAE è stato chiesto di quel rocambolesco sprint finale che lo ha escluso dal podio e della sua reazione stizzita sul traguardo, un gesto che è sembrato una protesta verso Van Baarle e Madouas. “Ero deluso per non essere riuscito a sprintare come volevo. Sono rimasto chiuso, ma questo è il ciclismo, succede.

No, non ero arrabbiato con gli altri corridori, ero frustrato con me stesso per non poter andare fino in fondo” ha commentato Pogačar, promettendo di tornare al Giro delle Fiandre per fare sua anche questa classica. “L’atmosfera mi ha fatto venire la pelle d’oca, adoro questa corsa” ha concluso il campione sloveno.