Sono stati gli ultimi tre chilometri della scalata alla Marmolada a decidere le sorti di questo Giro d'Italia equilibrato e interpretato in maniera attendista fino alla monotonia. La penultima tappa, la frazione dolomitica con San Pellegrino, Pordoi e Marmolada ha scoperto un Richard Carapaz in grande difficoltà nel punto chiave della corsa. Lo scalatore ecuadoriano è crollato nell'ultima parte della salita, dando così via libera a Jay Hindley, che si è potuto scatenare, guadagnando un vantaggio pressochè impossibile da recuperare nella breve crono conclusiva di domani.
La vittoria di tappa è andata invece ad Alessandro Covi, che ha regalato il quarto successo parziale al Ciclismo italiano, grazie ad una fuga da lontano e ad una splendida cavalcata solitaria partita già all'inizio del Pordoi.
📊 After a 3rd place on the Zoncolan and a 2nd place in Montalcino last year, on his third stage podium @AlessandroCovi takes his first victory in the Giro.#Giro pic.twitter.com/AvTlwT69kS
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Giro: parte la fuga, i big in attesa
La tappa dolomitica, ventesima e penultima frazione del Giro d'Italia, era attesa come il momento della sfida risolutiva tra la maglia rosa Richard Carapaz e Jai Hindley, staccato di appena 3', con Mikel Landa nel ruolo di terzo incomodo a un minuto.
All'inizio della corsa è partita la solita folta fuga con tanti nomi di peso, tra cui Mathieu Van der Poel, Giulio Ciccone, Davide Formolo, Alessandro Covi, Thymen Arensman, Domen Novak, Lennard Kamna.
Il Team Bahrain ha preso la guida del gruppo, facendo immaginare un attacco da lontano di Landa, ma l'azione ha preso poi le sembianze di una strategia più difensiva.
Il ritmo imposto dai Bahrain si è infatti rivelato piuttosto blando, e le altre squadre non sono intervenute per rendere più dura la corsa. Sul Pordoi il gruppo è transitato ancora molto folto, ed ancora una volta le emozioni sono arrivate tutte dai fuggitivi. Sule prime rampe della Cima Coppi, Alessandro Covi ha salutato la compagnia e si è avventurato in una bella fuga solitaria, dimostrando di avere un passo brillante e molto incisivo.
Il corridore della UAE ha scollinato con più di un minuto di vantaggio ed ha gestito bene anche la discesa e il successivo tratto di avvicinamento alla salita finale della Marmolada.
Hindley in rosa
Covi è salito con un passo convincente anche nella prima parte della Marmolada, finchè dopo Malga Ciapela, nel tratto più duro, è uscito dal gruppetto inseguitore Domen Novak. Il corridore del Team Bahrain è stato lasciato libero di giocarsi la vittoria di tappa e di disinteressarsi della posizione del suo leader Landa. Novak ha inizialmente recuperato su Covi, ma dopo lo sforzo iniziale non è più stato in grado di completare la rimonta. Covi è così andato a vincere completando una bella impresa e riscattando la UAE dalla delusione per il ritiro di Almeida.
In gruppo la situazione si è accesa dopo il passaggio da Malga Ciapela. La Ineos ha preso l'iniziativa per aumentare l'andatura con Sivakov, mettendo già in difficoltà Nibali e Bilbao. L'azione ha preparato l'attacco di Carapaz, che è arrivato ormai a quasi tre chilometri dall'arrivo. Landa ha ceduto, mentre Hindley ha reagito brillantemente, ma senza trovare il coraggio di rilanciare con forza. E' stato Lennard Kamna, inserito nella fuga iniziale, ad operare lo strappo decisivo. Il tedesco ha atteso il suo leader ed ha aumentato l'andatura scoprendo l'inattesa difficoltà di Carapaz. La maglia rosa è letteralmente crollata, e Hindley ha finalmente mollato ogni timore e aggredito l'ultima parte della salita.
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L'australiano ha dimostrato una superiorità che finora non si era mai vista in questo Giro d'Italia, mentre Carapaz si è visto superare da diversi altri corridori, tra cui anche Landa. Hindley è arrivato ancora in spinta con circa un minuto su Landa e uno e mezzo su Carapaz, per un passaggio di maglia rosa che è pressochè definitivo.
La nuova classifica generale vede infatti Hindley in maglia rosa con un vantaggio rassicurante di 1'25'' su Carapaz e di 1'51'' su Landa. Nibali ha difeso il suo quarto posto in una top ten che dietro ai primi due è rimasta invariata nelle posizioni.
Il Giro d'Italia si chiude domani con la cronometro di Verona, una prova di 17 chilometri che non dovrebbe cambiare nulla nella generale.
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