L’infinita attesa di un nuovo campione da corse a tappe e la campagna di classiche primaverili quanto mai deludente hanno segnato questo difficile 2022 del Ciclismo italiano. Addetti ai lavori e appassionati sperano di trovare dei motivi di fiducia nel Giro d’Italia, che scatta venerdì 6 maggio da Budapest. Tra i corridori italiani più attesi nella corsa rosa c’è senz’altro anche Giulio Ciccone, l’uomo su cui il ciclismo azzurro ha puntato da tempo per tornare ai vertici dei grandi giri. A 27 anni e dopo una stagione quanto mai sfortunata, lo scalatore abruzzese ha qui l’occasione di dare una svolta definitiva alla propria carriera, per non rischiare di diventare un eterno incompiuto.
Giulio Ciccone: ‘Avrò più responsabilità’
Per Ciccone, questo Giro d’Italia sarà una sorta di esame di maturità, vista la fiducia e la leadership che la Trek Segafredo gli ha garantito. Il corridore abruzzese ha preparato in maniera specifica l’appuntamento con il Giro, ha gareggiato poco nella prima parte di stagione ed arriva fresco al via della corsa rosa, in cui può puntare ai piani alti della classifica generale.
Alla vigilia della partenza, Ciccone ha parlato di quanto sia motivato dalla scelta della Trek di affidargli il ruolo di capitano unico, dopo aver dovuto condividere la guida della squadra con Nibali nella passata stagione, una collaborazione che ha portato anche a qualche incomprensione.
“Quest’anno il mio ruolo può cambiare un po’, perché avrò più responsabilità. Vincenzo Nibali era il leader, ora che è partito tocca a me assumermi queste responsabilità, ma non ci sono problemi, sono pronto” ha dichiarato Ciccone.
“Sul Blockhaus una tappa spettacolare’
Il corridore della Trek ha spiegato di avere tanta voglia di mettersi alle spalle la sfortuna della passata stagione, quando fu costretto a ritirarsi sia al Giro d’Italia che alla Vuelta Espana per colpa delle cadute.
“Non è stato facile accettare quello che è successo un anno fa, ma quest’anno è un’altra storia. L’obiettivo è tornare competitivi e vincere di nuovo, perché è da un po’ che ci mancano vittorie importanti” ha commentato Ciccone, che ha spiegato di apprezzare molto il percorso della corsa rosa. “Per un italiano il Giro è molto importante.
Qui posso tirare fuori il meglio di me, anche un po’ di energie in più. Il percorso è bello, duro e nervoso, con pochi chilometri a cronometro” ha analizzato Ciccone.
Lo scalatore abruzzese ha raccontato di aspettare in modo speciale una tappa, quella con l’arrivo in cima al Blockhaus, nella sua terra e su un percorso ideale per uno scalatore come lui. “L’arrivo sul Blockhaus è davvero bello, a casa mia, su una salita dura. È una delle tappe più dure, sarà certamente una giornata spettacolare” ha commentato Giulio Ciccone.
Oltre a Giulio Ciccone, la Trek Segafredo avrà altre ambizioni in questo Giro d'Italia, soprattutto con Bauke Mollema, che vuole vincere una tappa per completare la sua raccolta di successi di giornata nei grandi giri. Gli altri corridori sono Dario Cataldo, Mattias Skjelmose Jensen, Juan Pedro Lopez, Jacopo Mosca, Edward Theuns Otto Vergaerde.