A nove giorni dal via del Tour de France, previsto venerdì 1° luglio a Copenhagen, appare sempre più solida la posizione di grande favorito di Tadej Pogačar. Il vincitore delle ultime due edizioni è apparso in forma smagliante al recente Giro di Slovenia, in cui ha vinto due tappe e la classifica generale con dimostrazioni di superiorità imbarazzanti. Se non bastassero le prestazioni di Pogačar, a spaventare ancora di più la concorrenza ci ha pensato il suo coach, il basco Inigo San Millan. Il tecnico della UAE Emirates ha raccontato che il suo campione ha vinto l'ultimo Tour de France senza neanche doversi spremere a fondo, a causa del livello piuttosto scadente degli avversari.

Se in occasione della prima vittoria al Tour de France, nell'edizione recuperata tra agosto e settembre del 2020, Tadej Pogačar ribaltò la corsa con una prestazione eccezionale nella penultima tappa, la crono di Planche des Belles Filles, lo scorso anno la sua superiorità emerse in maniera netta fin dalle prime battute. Il numero uno del Ciclismo mondiale vinse già nella crono della quinta tappa, per conquistare poi la maglia gialla alla prima tappa di montagna, quella di Grand Bornard in cui umiliò gli altri uomini di classifica, relegati ad oltre tre minuti.

San Millan: 'Non è strano che abbia guadagnato due minuti sulla Colombiere'

Già dopo una settimana la vittoria di Pogačar era di fatto acquisita, e nel finale il capitano della UAE si concesse un altro paio di vittorie di tappa per arrotondare il bottino.

Secondo Inigo San Millan, preparatore della UAE Emirates, la superiorità del campione sloveno era emersa in modo così dirompente a causa dello scarso livello degli avversari. A riprova di questa tesi, il tecnico basco, ha portato alcuni dati relativi alle tappe di montagna dello scorso Tour de France. Parlando della tappa di Le Grand Bornard, in cui Pogačar inscenò una lunga fuga solitaria, San Millan ha spiegato che il vantaggio del suo campione lievitò in maniera considerevole perchè il ritmo degli inseguitori era particolarmente blando.

"Sul Col de la Colombiere avevamo Davide Formolo nel gruppo inseguitore insieme a Carapaz e Vingegaard. Ho visto i suoi dati ed erano molto, molto bassi. Davide aveva la diarrea, aveva una gastroenterite da tre giorni e riusciva a rimanere con loro. Formolo aveva un valore molto basso di watt per chilo, 5,79. Non è strano che Pogačar abbia guadagnato due minuti sulla Colombiere, con 5,80 non vai da nessuna parte" ha spiegato il preparatore basco.

'Tappa di Tignes ridicola'

San Millan ha raccontato che Pogačar non si è impegnato a fondo nelle tappe di montagna dello scorso Tour de France e che nonostante questo è riuscito ugualmente a fare una grande differenza con gli avversari. "La tappa di Tignes è stata ridicola. Quando ha attaccato, Tadej lo ha fatto molto al di sotto del suo potenziale e nell'ultima parte ha rallentato ulteriormente. Era come se dicesse: cosa diavolo succede, vado così piano e non riescono nemmeno a stare insieme a me" ha raccontato San Millan.

Secondo il tecnico basco, questa differenza di prestazioni è stata dovuta alla preparazione. "Non è un alieno, al Tour nessuno gli ha messo pressione. Non ha mai fatto i numeri espressi nel Tour 2020.

È frustrante che la gente pensi che è un alieno, ma sono gli altri che sono lenti e non hanno niente da offrire. C'erano sei o sette corridori che non erano neanche in grado di attaccarsi tra di loro. Penso che si fossero preparati molto male nei campi di allenamento in altura e che abbiano pagato tutto questo al Tour de France" ha spiegato San Millan.