Negli scorsi giorni il quotidiano Süddeutsche Zeitung ha effettuato una lunga intervista a Christophe Bassons. L'uomo, oggi 48enne professore di educazione fisica, in passato è stato un ciclista professionista. La sua carriera si è interrotta prematuramente dopo alcune dichiarazioni che aveva rilasciato contro il doping e il suo allora ex compagno di squadra Lance Armstrong.
Christophe Bassons: 'Ai ciclisti viene costruito un ideale raggiungibile solo con il doping'
Christophe Bassons, durante la conversazione con il giornale, ha svelato che ai suoi tempi "il 99% dei ciclisti erano dopati".
Ciò, secondo l'ex corridore, era frutto di una sorta di sistema. In particolare, secondo l'attuale professore di educazione fisica ai corridori professionisti veniva mostrato "un ideale da raggiungere". Esso prevedeva che il corridore dovesse necessariamente "alzare le braccia sul traguardo e indossare la maglia gialla".
Un obiettivo, dunque, decisamente molto ambizioso e che spingeva i professionisti a fare uso di sostanze dopanti. Queste, secondo Bassons, erano l'unico mezzo a disposizione dei corridori per riuscire a soddisfare tutte le aspettative. Il corridore, tuttavia, non ha mai ceduto a tale sistema e lo ha fatto in quanto in grado di allontanarsi "dall'idea di dover essere il migliore di tutti".
'Oggi non vedo quasi nessun professionista sorridere in bici'
Quella di Christophe Bassons è una vera accusa al sistema del ciclismo professionistico. Coloro che lo praticano, secondo lui, non lo fanno per divertimento, in quanto "sperimentano un Ciclismo completamente diverso".
Nello sport professionistico, secondo l'ex ciclista, ci si concentra troppo "sui risultati, sulle pressioni per il successo e sui contratti".
Cose che per Bassons sono molto lontane dalle motivazioni che invece dovrebbe guidare ogni corridore: "Ottenere il massimo dal proprio corpo".
Attualmente, secondo il docente di educazione fisica, "la lotta contro il doping è divenuta molto più efficace". Nonostante ciò, però, la "mentalità è rimasta la stessa". In particolare è l'aspetto psicologico quello sul quale si concentra maggiormente Bassons.
L'ex atleta, infatti, ha sottolineato come "quasi nessun ciclista professionista sorrida in bici: "Oggi i ragazzi lo fanno solo quando vincono". Ciò, per Christophe, sarebbe causato dalla pressione psicologica definita "mostruosa".
Infine, Bassons ha svelato di aver sempre rifiutato le proposte ricevute: "Mi hanno fatto arrivare giovani donne fuori dagli hotel per farmi tradire mia moglie. Hanno cercato di farmi fare cose proibite, ma non mi sono mai piegato. Ho fatto ciò che ho fatto perché non potevo essere accusato di nulla".