La giornata più amara per l'atletica italiana ai Mondiali di Eugene, quella più esaltante per la velocità statunitense che si prende una sonora rivincita dopo le delusioni olimpiche dell'anno scorso. Fred Kerley è il nuovo campione del mondo dei 100 metri, l'atleta texano ha preceduto al traguardo i connazionali Marvin Bracy e Trayvon Bromell anche se è apparso meno dominante rispetto ai Trials del mese scorso e alla sua prestazione in batteria dove aveva fermato il cronometro su 9.79. In finale ha dovuto rendersi protagonista di un recupero prodigioso per strappare una medaglia d'oro che sembrava già sul collo di Marvin Bracy.

Marcell Jacobs invece è stato costretto a fare soltanto da spettatore, poco meno di due ore prima dall'avvio delle semifinali, infatti, è stato annunciato il suo ritiro a causa di un problema muscolare che lo aveva già condizionato in batteria, l'ennesimo di una stagione invero sfortunata per il campione olimpico.

Ritiro Jacobs, il comunicato del medico federale

Riportiamo integralmente il comunicato del medico federale, professor Andrea Billi, in merito al ritiro di Jacobs. “L’atleta Marcell Jacobs, nel corso della batteria dei 100m di ieri, ha accusato contrattura a carico del grande adduttore della coscia destra che comunque gli ha permesso di concludere la performance. Subito dopo la gara è stato impostato un protocollo di terapia che ha portato alla decontrazione muscolare immediata.

Nei test clinici condotti nella mattinata di oggi, la contrattura muscolare, seppure in maniera minore, rimaneva presente, per cui si è deciso di eseguire esami ecografico in statica ed in dinamica per valutare la reazione della componente muscolare. L’esame non ha mostrato lesioni muscolari, ma ha evidenziato in contrazione una zona di stasi ematica loco regionale a carico del grande adduttore della coscia destra.

Essendo questo un quadro clinico che può mettere a rischio l’integrità muscolare e portare a lesioni, si è deciso di non consentire la partecipazione alla gara di questa sera”.

Jacobs: 'Una scelta dolorosa, ma sono un combattente'

“Una scelta dolorosa. Sono costretto a interrompere la corsa nonostante abbia voluto in ogni modo essere qui a Eugene e confrontarmi con i miei avversari”.

Queste le parole del campione olimpico Marcell Jacobs dopo la rinuncia alla semifinale dei 100 metri ai Mondiali. “Non c’è niente che io ami di più che correre e gareggiare. Sono un combattente ed è con questo spirito che avevo deciso di non mancare l’appuntamento con i Mondiali. Ma adesso, per non rischiare un infortunio più serio, devo rimandare il confronto alle prossime gare importanti, dopo un recupero pieno. Agli italiani e ai miei fan faccio questa promessa: ce la metterò tutta per continuare a farvi sognare”.

Semifinali e finale dei 100 metri

Delle tre semifinali, la più attesa dal pubblico di Eugene era la seconda che vedeva ai blocchi il grande favorito Fred Kerley e il campione del mondo in carica Christian Coleman, ma in realtà è stata la più deludente.

Kerley ha vinto in 10.02 senza forzare, nonostante una grande partenza del connazionale giunto alle sue spalle. Nella prima semifinale, invece, c'è stato un testa a testa tra Akani Simbine e Trayvon Bromell vinto dall'ivoriano per un millesimo di secondo (9.97 il tempo) mentre la gara più esaltante è stata la terza, quella che avrebbe dovuto vedere ai blocchi Marcell Jacobs e che è stata caratterizzata dalla prova sontuosa del giovane giamaicano Oblique Seville che ha chiuso in 9.90 davanti all'altro finalista Marvin Bracy. Ripescati per l'ultimo atto, in base ai tempi, il canadese Aaron Brown e il giapponese Abdul Hakim Sani Brown. La finale è stata molto più combattuta di quanto era stato ipotizzato: parte forte Coleman, ma viene subito inseguito e superato da Marvin Bracy che assapora la medaglia d'oro fino al virtuale filo di lana, quando viene sopravanzato in extremis da Kerley e quasi raggiunto da un grande recupero di Bromell che, però, si deve accontentare del bronzo.

Kerley vince dunque con il tempo di 9.86 davanti ai connazionali Bracy e Bromell.

Gli altri titoli mondiali assegnati a Eugene nel day 2

La sessione mattutina di Eugene ha assegnato due titoli mondiali: quello del lancio del martello maschile che ha premiato per la quinta volta il fenomeno polacco Pawel Fajdek che ha scagliato l'attrezzo a 81.98 e ha preceduto il connazionale Wojciech Nowicki. Bronzo al norvegese Elvind Henriksen. Nella finale dei 10.000 metri femminili ha vinto l'etiope Letesenbet Gidey davanti alle keniane Hellen Obiri e Margaret Chelimo Kipkemboi. Per quanto riguarda i colori azzurri, da segnalare la prova di Elena Vallortigara che nel salto in alto femminile chiude a 1.93 e si qualifica per la finale che sarà in programma il 20 luglio alle ore 2.40 italiane.

Nella sessione pomeridiana la statunitense Chase Ealey si è laureata nuova campionessa del mondo di getto del peso, ha scagliato l'attrezzo alla misura di 20.49 davanti alla cinese Lijiao Gong, bronzo all'olandese Jessica Schilder. Incredibile oro della Cina nel salto in lungo maschile, una gara dominata dal greco Miltiadis Tentoglou, sempre oltre gli 8.20 e in testa con 8.32, fino all'ultimo salto del cinese Jianan Wang che vola a 8.36 all'ultimo turno e passa dal quinto al primo posto in classifica. Bronzo allo svizzero Simon Ehammer.

Zaynab Dosso in semifinale dei 100 metri donne

La giornata triste della velocità italiana ha trovato una piccola, ma significativa consolazione nella prestazione di Zaynab Dosso.

La 22enne atleta, campionessa italiana dei 100 metri, ha raggiunto la semifinale mondiale della specialità giungendo terza in batteria dietro Elaine Thompson-Herah e Nzubechi Grace Nwokocha. Sarà comunque difficile contrastare le tre regine giamaicane, la citata Thompson, Shelly-Ann Fraser-Pryce e Shericka Jackson apparse davvero in gran spolvero e con una marcia in più rispetto alle avversarie, anche se tanto la britannica Dina Asher-Smith quanto l'ivoriana Maria José Ta Lou sembrano avere le carte in regola per provarci.