La Vuelta Burgos si è conclusa ieri, sabato 6 agosto, con il successo di Joao Almeida nella tappa finale di Lagunas de Neila e il trionfo di Pavel Sivakov nella classifica generale. Oltre che per le prestazioni dei corridori e i risultati, la corsa spagnola ha fatto parlare per un episodio avvenuto nel finale della seconda tappa, quella che mercoledì ha portato il gruppo a Villadiego. Il percorso era favorevole ai velocisti ed infatti il gruppo si è presentato compatto all'ultimo chilometro. La Jumbo Visma si è portata in testa per guidare il suo sprinter David Dekker, ma il giovane olandese ha perso il controllo della bicicletta passando sopra a un attraversamento pedonale rialzato.

Ciclismo, Moral: 'Non era un dosso'

Dekker, che si trovava in terza posizione, è caduto rovinosamente a terra ed ha coinvolto nell'incidente molti dei corridori che lo seguivano. Tra questi anche Davide Ballerini e il francese Damien Touzè, che ha riportato un trauma cranico e una commozione cerebrale finendo oltre le transenne a bordo strada.

Le immagini dell'incidente, il dosso che ha fatto sbilanciare Dekker e il terribile groviglio che si è generato, hanno suscitato lo sdegno del mondo del Ciclismo.

Molti corridori hanno accusato l'organizzazione della corsa di aver scelto un percorso troppo pericoloso, soprattutto quel dosso a poche centinaia di metri dall'arrivo e in un tratto di discesa affrontato a circa 70 all'ora.

L'organizzazione della Vuelta Burgos ha però respinto le accuse, incolpando David Dekker per questo incidente.

"Non era un dosso, ma un passaggio pedonale alto due centimetri e mezzo", ha puntualizzato Marcos Moral, Direttore di corsa della Vuelta Burgos, in una dichiarazione rilasciata a L'Equipe.

Moral: 'E' stato un errore di Dekker'

Moral ha spiegato che il passaggio pedonale era stato segnalato adeguatamente. "L'ostacolo era indicato da dei segni sulla strada e da un segnalatore con una bandiera.

Avevamo anche mostrato gli ultimi tre chilometri del percorso ai corridori. E' impossibile rimuovere le rotonde o i passaggi come questo", si è difeso Moral, che ha accusato direttamente Dekker per quanto successo. "E' stato un errore di David Dekker, se ne è reso conto ed ha chiesto scusa. Non dico che sia solo colpa del corridori, è colpa di tutti, ma non si può attaccare l'organizzazione se l'ostacolo è segnalato. Penso che gli ultimi chilometri fossero corretti, noi ci prendiamo le nostre responsabilità, ma le persone non devono demonizzarci", ha dichiarato Il Direttore dell'organizzazione della Vuelta Burgos.

Dekker: 'Anche l'organizzazione deve seguire le regole'

Dalle pagine di Wielerflits, media olandese, David Dekker ha dato la sua versione dei fatti.

Il corridore della Jumbo Visma si è preso la sua parte di colpa, ma ha spiegato che il suo errore è stato provocato dal percorso preparato dall'organizzazione della corsa, coinvolgendo anche l'Uci, rea di non monitorare con l'attenzione dovuta le questioni che riguardano la sicurezza.

"Si, ho sbagliato a non tenere il manubrio con la forza necessaria per superare quel dosso a 75 all'ora", ha ammesso il corridore olandese. "Ma se infrangi una regola dell'Uci, ti sbagli, ok? Se non ci sono ostacoli non cado. Se facciamo quella stessa strada in direzione opposta la facciamo a 40 all'ora e nessuno cade. Come corridori dobbiamo seguire delle regole, non assumere certe posizioni, sprintare in linea retta, gettare rifiuti nel posto giusto. Anche l'organizzazione deve seguire le regole e l'Uci deve monitorare meglio", ha aggiunto David Deker.