Il Giro di Lombardia di domani, sabato 8 ottobre, non sarà solo l'ultima classica monumento della stagione del Ciclismo, ma avrà anche delle emozioni speciali per l'addio di due grandi campioni. Sia Vincenzo Nibali che Alejandro Valverde appenderanno la bici al chiodo proprio al termine di questo Lombardia, l'ultima corsa di due carriere già da consegnare alla storia del ciclismo. Alla vigilia di questo appuntamento, Nibali ha ripercorso i suoi diciotto anni di ciclismo in una lunga e bella intervista concessa a Cyclingnews. Il campione siciliano ha parlato di quanto siano cambiate le corse dal momento in cui si era affacciato tra i pro, nel 2005 in maglia Fassa Bortolo, fino ad oggi, all'avvento dei baby fenomeni che già dominano la scena alle loro prime pedalate.
Vincenzo Nibali: 'Ho imparato a soffrire facendo il gregario'
Vincenzo Nibali ha ricordato come lui sia cresciuto gradualmente, dopo aver fatto una lunga gavetta, nonostante il talento cristallino dimostrato già nelle categorie giovanili. "Nei primi anni ho imparato a soffrire facendo il gregario e questo mi ha aiutato a capire cosa passavano i miei compagni quando il leader ero io e loro soffrivano per me. Questo è importante e penso che ti renda un corridore migliore", ha ricordato Nibali, evidenziando come oggi questo non accada più. "Sono contento di essere arrivato gradualmente al mio livello. Oggi i giovani non sono così, vogliono vincere e prendere subito il tuo posto. Non è una critica, ma questo fa capire quanto sia cambiato il ciclismo e quanto sia cambiata la società", ha commentato il campione della Astana.
Nibali ha poi ricordato molti momenti chiave della sua carriera, e soprattutto le quattro vittorie nei grandi giri, che lo hanno portato nel club dei corridori che hanno vinto Giro, Tour e Vuelta, appena sette nella storia del ciclismo.
'Ho meritato di vincere il Tour'
Il campione messinese ha scelto il Tour de France come vittoria più significativa della sua carriera, ricordando che però anche il Giro d'Italia resta una corsa speciale, quella che ogni ragazzino italiano sogna di conquistare quando comincia a pedalare.
Nibali ha voluto replicare anche ad una vecchia polemica, risalente alla sua vittoria al Tour del 2014. In molti attribuirono quel successo alle uscite di scena di Froome e Contador, ritirati per delle cadute nella prima parte della corsa. "Alcuni dicono che le cadute di Froome e Contador mi hanno aiutato a vincere il Tour de France 2014, ma penso di aver dimostrato che ero in ottima forma e di aver meritato la vittoria" ha dichiarato Nibali.
Riguardo alle due vittorie messe a segno al Giro, il campione messinese ha ricordato soprattutto la grande rimonta del 2016. Nibali si trovò in difficoltà nella prima parte della corsa, nelle ultime tappe riuscì a rovesciare la situazione e a conquistare la maglia rosa al penultimo giorno di gara. Il campione ha raccontato che in quella stagione aveva iniziato ad usare delle pedivelle più lunghe, una novità che non aveva portato a grandi risultati. Nell'ultima settimana di quel Giro d'Italia, Nibali tornò a montare le sue vecchie pedivelle, con cui andò alla conquista della maglia rosa. "Quando le cose andavano ancora male in quel Giro, ho deciso di tornare alla vecchia posizione e alle pedivelle più corte.
Questo mi ha aiutato. Forse non è stata la risposta a tutti i problemi, non mi ha fatto vincere, ma è stato quel clik che ha dato il via alla rimonta. Poi ho sfruttato la mia forma e l'andamento della corsa, compreso l'incidente di Kruijswijk", ha ricordato Vincenzo Nibali.