Senza Vincenzo Nibali, che ha appeso la bicicletta al chiodo al Giro di Lombardia dello scorso 8 ottobre, il Ciclismo italiano ha perso il suo punto di riferimento. Con le sue vittorie e la sua lunga carriera, il campione messinese ha coperto la carenza di talenti e qualche delusione che ha segnato l’ultima generazione di corridori nel nostro paese. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, lo stesso Nibali ha ammesso quanto sia stato difficile reggere la pressione dovuta al suo ruolo di unico big del ciclismo italiano.

Nibali: 'Criticato fin da quando sono passato pro'

Per molti anni, Nibali si è trovato infatti a dover tenere in piedi da solo le speranze e le aspettative di appassionati, media e addetti ai lavori, vista la pochezza delle alternative e il mancato ricambio generazionale. Il due volte vincitore del Giro ha spiegato che questo lo ha esposto a delle critiche eccessive. “Essere il ciclista italiano di riferimento mi ha fatto convivere con le critiche”, ha dichiarato Nibali al quotidiano romano. “Le ho ricevute sempre, dai primi giorni dopo il mio passaggio da professionista fino alle ultime gare”, ha aggiunto il campione siciliano.

Con il passare del tempo e l’esperienza, Nibali ha imparato a gestire meglio questa situazione, a dare meno peso ai social e a godersi quella parte di tifosi che ha sempre sostenuto.

Nessun erede per Nibali

Vincenzo Nibali ha anche parlato di quello che può aspettarsi il ciclismo italiano dopo la sua uscita di scena. Il campione ha ammesso che tra i corridori attuali nessuno è pronto a raccogliere la sua eredità, ma che qualche giovane emergente ha mostrato delle qualità molto promettenti. Nibali si è detto “incuriosito dall’evoluzione di Andrea Bagioli”, e attende Antonio Tiberi come un possibile protagonista delle cronometro o delle corse a tappe.

Il vincitore della tripla corona ha riservato un commento anche su Giulio Ciccone, suo ex compagno nella Trek Segafredo. In molti avevano indicato il corridore abruzzese come il campione del futuro, ma finora le sue prestazioni sono state molto altalenanti. Nibali, che in passato ha avuto qualche screzio con l’ex compagno, ha spiegato che “Ciccone è forte e coraggioso, ma a volte un po’ nervoso”, aggiungendo che l’abruzzese deve trovare un miglior equilibrio psicofisico per fare un ulteriore salto di qualità.

Nibali ha poi commentato la candidatura italiana per ospitare la Grande partenza del Tour de France 2024. Il progetto porterebbe il Tour a Firenze per il via della prima tappa, e quindi in Romagna e Piemonte prima del rientro in Francia. "E' una bellissima operazione" ha commentato il vincitore del Tour 2014, "mi dispiacerà molto non essere in gruppo" ha aggiunto Vincenzo Nibali.