Il Ciclismo italiano è alla ricerca di nuovi protagonisti dopo l'addio alle corse di Vincenzo Nibali. Il campione messinese ha appeso la bicicletta al chiodo al termine del Giro di Lombardia [VIDEO] un mese fa, dopo una lunga e fortunata carriera in cui è stato a lungo il punto di riferimento del movimento italiano. Con la carenza di talenti nelle nuove generazioni a garantire continuità e ricambio, il ruolo di Nibali nel ciclismo azzurro è diventato via via sempre più centrale, quasi da salvatore della patria e appiglio a cui chiedere un ennesimo successo.

L'uscita di scena del due volte vincitore del Giro d'Italia ha lasciato un vuoto enorme nel movimento italiano, che sta cercando di individuare, anche con un po' di fantasia, dei nuovi campioni tra i giovani arrivati tra i pro negli ultimi anni.

Giuseppe Martinelli: 'Zana può fare il salto di qualità'

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport anche uno dei tecnici più esperti e qualificati del ciclismo, Giuseppe Martinelli, si è prestato a questa caccia al nuovo campione, al possibile erede di Nibali che l'Italia del pedale attende con ansia. Il Ds della Astana ha ammesso che al momento un corridore davvero competitivo nei grandi giri non si vede e ha bocciato la candidatura di Giulio Ciccone. Al suo approccio nel ciclismo professionistico,lo scalatore abruzzese era stato visto da molti come un uomo da corse a tappe, ruolo in cui però non è riuscito a calarsi.

"Un erede di Nibali poteva essere Ciccone, ma ha perso già troppo tempo e ha dimostrato di essere più da tappe che da classifica", ha commentato il tecnico bresciano.

Tra i corridori più giovani con possibili caratteristiche da grandi giri, Martinelli ha dato fiducia a Filippo Zana e Antonio Tiberi.

Zana, campione d'Italia in carica, passerà alla BikeExchange nel 2023, e con questo approdo in un team World Tour "potrebbe fare un salto di qualità" secondo Martinelli.

Il tecnico della Astana si è detto incuriosito dalla possibile evoluzione di Antonio Tiberi, già campione del mondo a cronometro tra gli juniores, ma corridore che ha anche delle spiccate doti da scalatore. "Ha 21 anni, corre nella Trek di Guercilena, un manager che sa come far crescere i giovani. Tiberi è la fotocopia di Nibali da giovane, anche la faccia gli assomiglia.

Ci vuole tempo", ha commentato Giuseppe Martinelli.

'Ganna più forte di Cancellara'

Se nei grandi giri la situazione richiede molta pazienza, il Ds della Astana è invece convinto che nelle classiche il ciclismo italiano abbia delle grandi ambizioni a più breve termine. I nomi fatti da Martinelli sono due, quelli di Filippo Ganna e di Jonathan Milan.

Secondo il tecnico bresciano, Ganna deve lasciar perdere la pista a questo punto della sua carriera e concentrarsi unicamente nell'attività su strada. Martinelli ha fatto un paragone molto impegnativo: "Ganna potrebbe essere più forte di Cancellara", spiegando che il primatista dell'ora può puntare a classiche come la Milano - Sanremo, la Parigi - Roubaix, ma anche al Giro delle Fiandre.

Milan, altro corridore che si è diviso tra pista e strada, viene visto da Martinelli come un uomo da classiche con ancora ampi margini di miglioramento. "Sanremo e Gand sono per lui", ha commentato il tecnico della Astana.