Dopo la Sanremo, anche la Parigi Roubaix entra nella bacheca personale di Mathieu Van der Poel. Il corridore olandese ha chiuso da fuoriclasse assoluto la sua primavera di classiche, mettendo le mani su una Roubaix costruita con la solita condotta di gara aggressiva, ma in cui gli episodi sono stati molto severi con il suo storico rivale Wout van Aert e tutta la sua Jumbo Visma. In una corsa segnata fin dall'inizio da una velocità folle, il belga ha aperto le ostilità già a un centinaio di chilometri dall'arrivo. Forature e cadute hanno però indebolito la Jumbo e consigliato a van Aert una tattica molto prudente.
VDP ha così condotto le operazioni spalleggiato da un sorprendente Jasper Philipsen. La sfida finale è avvenuta sul Carrefour de l'Arbre, dove van Aert è stato fermato da una foratura e Van der Poel si è involato verso la vittoria.
😈 🇳🇱@mathieuvdpoel wins solo in Roubaix!
⏪ Relive the last kilometre of #ParisRoubaix
😈 Victoire en solitaire de 🇳🇱@mathieuvdpoel à Roubaix!
⏪ Revivez le dernier kilomètre de #ParisRoubaix 2023 pic.twitter.com/pY8DzXw1jO
— Paris-Roubaix (@parisroubaix) April 9, 2023
Parigi Roubaix, avvio a 50 all'ora
La classica del ciclismo Parigi Roubaix numero 120 è andata in scena in una giornata primaverile, ma con il pavè ancora umido e fangoso in alcuni tratti per la pioggia caduta in settimana.
La corsa è partita a ritmi folli, con una sequenza di scatti e tentativi di fuga che hanno portato la media oraria sui 50 per le prime due ore. Finalmente, dopo un'ottantina di chilometri, sono riusciti ad avvantaggiarsi Sjoerd Bax, Jonas Koch, Derek Gee e Juri Hollmann. Con l'avvicinarsi dei primi tratti di pavè l'andatura del gruppo è rimasta però intensa e i fuggitivi non sono andati oltre il minuto e mezzo di vantaggio.
Il gruppo si è già sfaldato nei primi settori sulle pietre, tra cadute e incidenti vari come nella tradizione della Roubaix. Anche Peter Sagan, alla sua ultima esibizione nell'Inferno del nord, è finito a terra e ha dovuto abbandonare. La corsa è cambiata radicalmente prima del previsto, nel tratto Haveluy Wallers, grazie a un affondo potente di Wout van Aert.
Il belga è stato seguito dal compagno Christophe Laporte, dal rivale storico Mathieu Van der Poel, da John Degenkolb e Stefan Kung. Il gruppetto è andato a riprendere velocemente i fuggitivi, ma affrontando la Foresta di Arenberg, il tratto più iconico della corsa, Laporte è uscito di scena a causa di una foratura.
Van Aert isolato dopo Arenberg
Gli equilibri tattici sono così stati capovolti, visto che van Aert è rimasto isolato e Van der Poel ha visto rientrare un drappello di inseguitori con i due compagni Veermersch e Philipsen, oltre a Filippo Ganna, Mads Pedersen e Max Walscheid. I Jumbo, indeboliti anche da una caduta di Van Baarle, hanno provato una disperata rimonta con Laporte e Van Hooydonck, ma il gruppetto di Van der Poel e compagnia è volato via imprendibile.
Dopo una breve fase di assestamento, VDP è passato al contrattacco ad una cinquantina di km dall'arrivo, contando sulle sue doti di guida in un pezzo di pavè caratterizzato da alcune curve. È stato il preludio a un affondo ancora più duro sul Mons en Pevele e poi un altro in uscita dal settore di pavè. Il campione olandese non è però riuscito a scrollarsi tutti di dosso, marcato stretto da un van Aert molto guardingo. Dopo le sfuriate di Van der Poel sono rimasti al comando sette corridori: il campione olandese con il compagno Philipsen, rivelazione della corsa, van Aert, Ganna, Pedersen, Kung e il redivivo Degenkolb.
L'assolo di VDP, bel sesto posto di Ganna
La battaglia decisiva è andata in scena, come quasi sempre, sul settore di pavè del Carrefour de l'Arbre.
Van der Poel ha provato ancora ad accelerare, ma ha avuto un contatto fortuito con Degenkolb che ha fatto finire a terra il tedesco. Van Aert ne ha approfittato per partire in forcing, ma VDP l'ha ripreso e superato con apparente facilità, con tutti gli altri staccati. Il confronto diretto è però svanito per colpa di una foratura, l'ennesima della giornata per la Jumbo Visma, che ha costretto van Aert a fermarsi e a vedersi raggiungere da Pedersen, Ganna, Kung e Philipsen.
🏁 15km
🇳🇱@mathieuvdpoel sets a fast pace and 🇧🇪@WoutvanAert can't follow because he suffered a puncture. Such bad luck for the belgian rider!
🇳🇱@mathieuvdpoel relance et 🇧🇪@WoutvanAert ne peut pas suivre, victime d'une crevaison. Quelle malchance pour le coureur belge !… pic.twitter.com/O3wz1Le0T7
— Paris-Roubaix (@parisroubaix) April 9, 2023
Van der Poel è così volato via sugli ultimi tratti di pavè, i più facili, dove ha comunque regalato qualche funambolismo e brivido sulle curve.
Alle sue spalle uno straordinario Philipsen ha fatto buona guardia favorendo la fuga del capitano e braccando anche l'ultimo e disperato tentativo di rincorsa portato da van Aert.
VDP si è potuto godere il finale da autentico trionfatore e la Alpecin, che alla vigilia appariva più fragile della corazzata Jumbo, si è presa la soddisfazione di fare doppietta con Philipsen che ha battuto van Aert nello sprint per il secondo posto. Subito dietro Pedersen ha superato Kung e Ganna, che ha concluso sesto una Roubaix in cui ha dato concretezza al suo percorso di trasformazione in corridore da classiche, ma con ancora qualche limite nelle abilità di guida sul pavè.