La tappa regina del Giro di Romandia, quella con l'arrivo in salita a Thyon 2000, non ha deluso le aspettative. La lunga ascesa finale, con la strada che ha tagliato un panorama completamente innevato, ha determinato una netta selezione e ribaltato le posizioni della classifica generale. La maglia gialla Juan Ayuso, che ha vinto la cronometro, ha passato una giornata difficile, comprensibile visto il lungo periodo di inattività per infortunio ed è rimasto presto staccato. La UAE ha però tenuto la leadership grazie ad Adam Yates, partito all'attacco a quattro chilometri e mezzo dalla vetta.
Il britannico ha respinto il tentativo di rimonta portato un po' tardivamente da Thibaut Pinot, conquistando tappa e maglia, con un'ipoteca sulla vittoria finale. È andato molto bene Damiano Caruso, terzo sia nella tappa che in classifica, e si è rivisto anche un Egan Bernal convincente.
Et le classement général à l'issue de cette arrivée à Thyon 2000.
Yates, Jorgenson et Caruso sont sur le podium. Côté français, Pinot et Bardet intègrent le top 10. #TDR2023 pic.twitter.com/1eye9gaHqs
— Le Gruppetto (@LeGruppetto) April 29, 2023
Romandia, anche Garofoli nella prima fuga
La quarta tappa era la più impegnativa del Giro di Romandia, grazie all'arrivo in salita a Thyon 2000, al termine di una scalata di una ventina di chilometri con pendenza sul 7%.
La corsa è partita con una sequenza di scatti che ha portato a comporre un gruppo di oltre venti corridori al comando. Da questi si sono poi avvantaggiati in nove, che sono riusciti a sfuggire alla rincorsa del gruppo. A inserirsi nell'azione sono stati Thomas De Gendt, Josef Černý, Julien Bernard, Quinten Hermans, Ben Zwiehoff, Lawson Craddock, Chris Juul Jensen, Gianmarco Garofoli, Antoine Debons ed Ewen Costiou.
I fuggitivi hanno guadagnato tre - quattro minuti sul gruppo, in cui la Groupama di Thibaut Pinot ha preso il posto della UAE al comando delle operazioni.
La fuga si è selezionata ed è stata poi definitivamente annullata nella prima parte della lunga scalata finale, dove anche la Jayco AlUla e la DSM si sono portate in testa.
Juan Ayuso, alla prima corsa dopo un lungo stop per una tendinite, non è più riuscito a tenere il ritmo dei migliori nella fase centrale della salita, dove è rimasto irrimediabilmente staccato e ha dovuto dire addio alla sua maglia gialla. Davanti si è selezionato un gruppetto di una decina di corridori che hanno cominciato a scattare, con Romain Bardet, Matteo Jorgenson ed Eddie Dunbar molto attivi, e con Damiano Caruso e Thibaut Pinot in posizione più di attesa.
Tappa e maglia gialla per Yates
A dare la svolta alla corsa è stato però l'attacco portato da Adam Yates a circa quattro chilometri e mezzo dalla vetta. Il britannico della UAE ha guadagnato una quindicina di secondi, mentre Matteo Jorgenson si è messo in testa al gruppo per tenere alte le sue possibilità di vittoria della classifica generale.
Negli ultimi due chilometri Thibaut Pinot ha provato a riaprire la corsa partendo all'inseguimento di Yates. Dopo lo scatto iniziale, però, le distanze tra il battistrada e l'inseguitore si sono stabilizzate e Yates è riuscito a condurre in porto il doppio successo tra tappa e maglia gialla.
🏅🇬🇧Adam Yates (UAE Team Emirates) Gana la Etapa 4 del Tour de Romandía 2023🇨🇭 #TDR2023 #TDR #TourdeRomandie #Noticiclismo #Ciclismo pic.twitter.com/sQ3pzSLqw1
— NotiCiclismo ➡ 🇨🇭 #TDR2023 (@Noticiclismo1) April 29, 2023
Il britannico della UAE è arrivato con 7'' su Pinot, mentre un ottimo Caruso ha anticipato l'emergente Max Poole, Jorgenson e Uijtdebroeks per la terza piazza a 19''. Il dato più bello della scalata finale è però quello che riguarda Egan Bernal.
Il campione colombiano ha trovato il risultato più convincente da quando ha intrapreso il lungo e difficile percorso di risalita dopo l'incidente del gennaio 2022. Bernal si è staccato nella fase centrale della scalata, ma ha poi continuato in crescita concludendo ottavo a 54''.
La classifica generale del Giro di Romandia vede ora Adam Yates in maglia gialla con 19'' su Jorgenson e 27'' su Caruso quando alla fine manca solo la tappa di domani a Ginevra.