In Spagna non si sono ancora sopite le discussioni su Alejandro Valverde e la sua presenza, in modalità agonistica, alla granfondo Quebrantahuesos. La corsa, ideata nel 1991 da Luis Garcia Landa, è riservata ai cicloamatori di tutte le età e di tutto il mondo. È un evento molto popolare in Spagna e richiama ogni anno novemila pedalatori di ogni livello.
Alcuni affrontano la corsa per cercare il miglior risultato possibile, altri come una gita insieme agli amici, tutti uniti dalla voglia di passare una giornata all'insegna della passione per il ciclismo.
'Valverde ha fatto quello che vorrebbero fare tutti'
Non è raro vedere degli ex professionisti negli eventi come la Quebrantahuesos. A volte si tratta di presenze discrete che si confondono in mezzo al gruppo. Talvolta, invece, gli ex pro interpretano queste manifestazioni come delle corse agonistiche e per qualcuno diventa anche un modo di inventarsi una nuova carriera a metà strada tra il pro e l'amatore.
Il caso di Alejandro Valverde alla Quebrantahuesos è abbastanza particolare, visto che si tratta di un fuoriclasse che ha chiuso da poco la carriera mentre era ancora ad alti livelli. Lo spagnolo si è schierato al via della gara, ha stracciato tutti e ha battuto di sette minuti il precedente record di percorrenza del percorso.
Questo atteggiamento così agonistico di un campione appena uscito dal mondo del ciclismo professionistico ha sollevato un coro di proteste da una parte dei cicloamatori presenti alla prova. L'ideatore della corsa si è invece schierato dalla parte di Valverde. Luis Garcia Landa ha dichiarato che "Valverde ha fatto quello che tutti vorremmo fare. Tutti vengono alla Quebrantahueos per divertirsi e, se ci si riesce, per vincere".
Garcia Landa ha paragonato la sua corsa alla maratona di New York, un evento in cui sono al via un gruppo di campioni e migliaia di appassionati.
"La corsa è stata progettata per questo, come una maratona popolare come quella di New York, in cui i più forti competono insieme ai più modesti.
C'è chi la fa in due ore e chi ce ne mette sei. Penso che sia fantastico che i grandi professionisti del ciclismo possano correrla e non devono essere ipocriti nel lasciar vincere gli altri. Hanno tutto il diritto di vincere, chapeau a Valverde", ha dichiarato Garcia Landa.
Ciclismo, 'Alcuni cicloamatori pensano di essere dei campioni'
Se l'ideatore della corsa ha appoggiato Valverde, il gruppo dei cicloamatori si è spaccato a metà tra chi ha applaudito e approvato il modo di correre dell'ex campione del mondo, e chi invece lo ha criticato aspramente.
Uno dei ciclisti che hanno partecipato alla Quebrantahuesos ha testimoniato che Valverde non è partito all'attacco, ma che sono stati gli altri a non riuscire più a tenere un ritmo elevato dopo metà corsa.
"Conosco dei corridori di buon livello che erano in testa. Valverde ha fatto più di metà corsa con un gruppo di suoi amici. Quando il gruppo ha iniziato a rallentare è rimasto da solo, ma non perché ha iniziato a spingere di più, ma perché gli altri hanno cominciato a calare", ha raccontato il cicloamatore di nome Manuel, evidenziando la differenza di categoria tra un campione e un normale pedalatore.
Manuel ha respinto le critiche che si sono riversate dal mondo dei cicloamatori verso Valverde, spiegando che in realtà tra i granfondisti ci sono molte persone che hanno un approccio esasperato pur non avendo il livello dei professionisti.
"Ne conosco due che si preparavano per questa corsa da mesi come dei professionisti.
L'atteggiamento di Valverde li ha infastiditi perchè dicevano di essere ad alto livello e che questo demotiva le persone. Alcuni si erano persino preparati con delle persone per poter fare i rifornimenti senza fermarsi, come se fossero dei campioni della Ineos o della Jumbo Visma", ha sottolineato il cicloamatore.