L'epilogo del Giro d'Italia, con il sorpasso vincente di Primoz Roglič nella penultima tappa, la cronoscalata al Monte Lussari ha messo in evidenza anche le diverse scelte tecniche operate dalle squadre e dai corridori. La particolarità della prova, una cronometro con una prima parte in piano e una seconda su una salita di sette chilometri con pendenza media del 12%, ha portato all'adozione di alcune soluzioni un po' strane. La salita si è rivelata molto difficile, con una sede stradale stretta e impervia, con alcuni tratti in cemento e questo ha consigliato l'uso di rapporti particolarmente agili, mutuati dal fuoristrada.

Ciclismo, Roglič sul Lussari con il monocorona

Primoz Roglič e la Jumbo-Visma hanno effettuato una scelta estrema, ma che alla fine si è rivelata vincente. Il campione sloveno, partito con 26'' di ritardo in classifica generale da Geraint Thomas, ha iniziato la cronometro con la bici specifica per le prove contro il tempo. Prima dell'imbocco della salita, Roglič ha effettuato il cambio di bici prendendo un modello allestito in maniera un po' anomala per il Ciclismo su strada.

Il corridore della Jumbo-Visma ha scalata il Monte Lussari con una bici montata con un monocorona anteriore, con un rapporto minimo di 42x44. La scelta di puntare su questa estrema agilità si è rivelata vincente, visto che lo sloveno ha chiuso la sua scalata in grande crescita, nonostante un salto di catena, al contrario di Geraint Thomas, e ha così materializzato il clamoroso sorpasso finale.

Nibali: 'Oggi contano moltissimo i marginal gains'

Intervistato da Qui Bici Sport, Vincenzo Nibali ha commentato le scelte tecniche di Roglič e della Jumbo-Visma, dicendosi convinto che la bici così allestita si sia rivelata particolarmente azzeccata per questa prova. Oltre al monocorona, l'ex campione ha notato altri particolari interessanti sulla Cervélo usata da Roglič per scalare il Monte Lussari.

"Probabilmente le scelte di montare un monocorona, un 42x44, una cadenza molto agile, una leva corta da 170, dei tubeless da 28 mm con una carcassa molto leggera specifici per la cronoscalata, gli hanno permesso di essere molto veloce", ha spiegato Vincenzo Nibali aggiungendo "oggi contano moltissimo i marginal gains", riferendosi alla teoria dei tanti piccoli miglioramenti che messi insieme producono un grande vantaggio.

Nibali ha dato anche un altro interessante parere tecnico su un episodio che ha caratterizzato il finale di corsa, il salto di catena che ha rischiato di compromettere la prestazione di Roglič. Secondo l'ex campione l'inconveniente non è da imputare al monocorona, ma al sobbalzo della bici su una canalina di scolo unito a un probabile, piccolo errore di messa a punto. "Se la molla non è ben in tensione, l'oscillazione può creare questo disagio", ha analizzato Vincenzo Nibali.