Al termine di un procedimento durato sette anni, l'agenzia britannica antidoping UKAD (UK Anti-Doping) ha emesso un verdetto di squalifica a carico di Richard Freeman, ex medico del Team Sky. I fatti contestati a Freeman, e che hanno portato al processo e alla squalifica, risalgono al 2011, quando la Sky stava iniziando il suo periodo di predominio nel ciclismo professionistico e il movimento britannico si preparava a vivere gli straordinari successi delle Olimpiadi di Londra. Il medico inglese è stato accusato di aver ordinato il Testogel, un medicinale proibito dalle regole antidoping e che contiene testosterone, e di aver tentato di falsificare i controlli.

Ciclismo, il caso Sky - Freeman

L'indagine a carico di Richard Freeman è scattata nel 2016, quando l'UKAD ha ricevuto delle informazioni su una possibile violazione del regolamento antidoping, che sarebbe avvenuta durante il Critérium del Delfinato del 2011. Secondo queste voci al medico della Sky sarebbe stato consegnato un pacco contenente un medicinale proibito, il Testogel. A questi sospetti si sono aggiunte poi altre contestazioni, tanto che i capi d'accusa a carico di Freeman sono diventati 22. Il medico ha ammesso la sua responsabilità per 18 di questi capi, ma non per il possesso del Testogel, ritenuto il punto chiave dell'inchiesta.

Freeman si è difeso spiegando di aver ordinato quei medicinali per curare la disfunzione erettile di uno dei tecnici dello staff del Team Sky e della nazionale britannica di Ciclismo, Shane Sutton.

Interrogato durante il percorso dell'indagine, Sutton ha negato questa versione dei fatti.

'Freeman ha infranto le regole antidoping'

Al caso Freeman si sono intrecciate altre vicende che hanno portato un'ombra di sospetto sulla Sky, e su tutto il ciclismo e lo sport britannico, che è sembrato muoversi ai margini e a volte oltre le regole dell'antidoping e senza scrupoli etici.

Mentre scoppiava l'indagine Freeman, un'operazione di hacker ha rivelato anche l'uso un po' disinvolto e ambiguo delle esenzioni a scopo terapeutico da parte del team britannico.

Dopo sette anni di inchiesta, l'agenzia britannica antidoping ha emesso il verdetto di squalifica di quattro anni per Richard Freeman. L'ex medico della Sky è stato ritenuto colpevole per il possesso del Testogel e per aver tentato di falsificare il sistema antidoping.

"La decisione di martedì conferma che Richard Freeman ha infranto le regole antidoping del Regno Unito", ha dichiarato Jane Rumble, chief executive di UKAD: "Le regole esistono per garantire che tutti contribuiscano alla purezza dello sport e che tutti gli atleti siano trattati allo stesso modo".