La Vuelta España non è iniziata sotto una buona stella. Il terzo e ultimo grande giro della stagione del ciclismo è scattato ieri a Barcellona con una cronosquadre vinta dalla DSM. La corsa è stata flagellata dal maltempo, con pioggia battente e vento che hanno provocato numerose cadute, tra cui quella di Laurens De Plus, già costretto al ritiro. Anche oggi, per la seconda tappa, la pioggia intensa non sta accennando ad abbandonare la zona della corsa. La tappa prevede 180 chilometri da Mataró a Barcellona, con un finale molto nervoso e tecnico.
Il percorso prevede la scalata alla breve ma impegnativa rampa del Montjuïc, la collina che sovrasta la città catalana, e la discesa verso il traguardo. Alcuni corridori hanno richiesto dei provvedimenti all'organizzazione e alla giuria per limitare i rischi, e alla fine è stato deciso di neutralizzare gli ultimi nove chilometri della tappa.
Vuelta España, quante polemiche a Barcellona
L'avvio della Vuelta España è stato piuttosto turbolento e caotico. Nella cronosquadre d'apertura di ieri, corsa sotto la pioggia battente, le ultime formazioni a prendere il via hanno pedalato nell'oscurità della sera catalana. L'organizzazione ha programmato degli orari inconsueti, con la prima squadra che è scattata alle 18:55 e l'ultima alle 20:20, quando ormai erano calate le ombre della notte.
Questo ha portato a una differenza di condizioni netta tra chi ha corso presto con la luce e chi è partito più tardi, che si è trovato fortemente svantaggiato. Alcuni corridori hanno protestato per questa situazione e come spesso accade Remco Evenepoel è stato molto plateale nel far notare l'oscurità con cui ha dovuto fare i conti la sua Soudal - Quick-Step.
In questo clima già molto nervoso sono arrivate le pessime notizie sulle previsioni meteo per la seconda tappa, la Mataró - Barcellona di oggi. Le condizioni annunciate sono ancora di pioggia battente e per questo si è levata una protesta di alcuni corridori, i più carismatici del gruppo, che hanno chiesto di anticipare la neutralizzazione dei tempi, solitamente prevista a tre chilometri dall'arrivo.
Thomas: 'Neutralizzare prima del circuito finale'
"Bisognerebbe neutralizzare la corsa prima dell'inizio del circuito locale. Spero che l’organizzazione ascolti, perché altrimenti la discesa sarebbe davvero pericolosa. In ogni caso sarebbe l'opzione più sicura", ha dichiarato Geraint Thomas, che ha portato anche il pensiero di Remco Evenepoel: "Ho parlato con Remco, lui è esattamente sulla stessa linea. Registrare i tempi in un determinato punto è semplicemente la soluzione migliore. In realtà penso che ogni corridore della classifica generale si senta così".
Viste le previsioni meteo e le richieste dei corridori, l'organizzazione e la giuria hanno convenuto di spostare la neutralizzazione a nove chilometri dall'arrivo della seconda tappa, prima dell'inizio della salita al Montjuïc.
Per la classifica generale saranno validi i tempi dei passaggi a nove chilometri dall'arrivo, quindi i corridori si contenderanno la vittoria di tappa, ma i distacchi eventuali che matureranno in questa parte conclusiva della corsa non andranno a pesare sulla classifica.