Mentre la stagione delle corse è ferma per la pausa invernale, nel dietro le quinte del ciclismo professionistico si stanno tessendo le trattative che potrebbero portare a una vera rivoluzione dello sport della bicicletta. Alcune delle squadre di punta, come Ineos e Jumbo, starebbero cercando di creare una Superlega sostenuta dai finanziamenti di un fondo dell'Arabia Saudita già attivo in altri sport. Le notizie, seppur ancora scarne e frammentarie, hanno suscitato molte reazioni tra corridori e addetti ai lavori. Parlando alla testata GCN da Singapore, dove ha partecipato a un criterium, Giulio Ciccone ha espresso molti dubbi su uno stravolgimento così radicale delle regole e dei programmi del Ciclismo pro.
"Mi piace molto il calendario così com'è, perché abbiamo molte gare tra cui scegliere" ha detto Ciccone. "Non so perché vogliano cambiarlo, onestamente".
Il fondo d'investimento arabo pronto a mettere le mani sul ciclismo
A rivelare per prima il progetto di una Superlega del ciclismo è stata l'agenzia di stampa Reuters. L'intenzione sarebbe quella di creare un sistema rivoluzionario per il ciclismo, ispirato agli sport professionistici americani. Il progetto sarebbe stato promosso da cinque o sei squadre tra le più importanti del ciclismo attuale, tra cui Jumbo e Ineos, desiderose di creare un modello di business più solido di quello attuale, tutto determinato dalle sponsorizzazioni. Le difficoltà vissute da un team vincente come la Jumbo Visma dopo l'uscita di scena del main sponsor hanno dato una misura chiara della precarietà della situazione attuale.
Le squadre avrebbero coinvolto nel progetto il PIF, il fondo di investimento pubblico dell'Arabia Saudita, che ha fatto già importanti investimenti in altri sport, come l'acquisizione della squadra di calcio del Newcastle. Uno dei capisaldi di questa Superlega sarebbe la riduzione del numero di corse del calendario del ciclismo pro.
Le notizie sulla nascita della Superlega hanno fatto il giro del mondo del ciclismo. Anche se il progetto appare ancora poco definito, non sono mancate le critiche. Il coinvolgimento del PIF ha fatto pensare a molti ad una operazione di sportwashing, una sorta di propaganda di un paese interessato a migliorare la propria immagine.
Ciccone: 'Perché dobbiamo cambiare qualcosa?'
Il campione della Lidl Trek Giulio Ciccone si è invece detto contrario a una rivoluzione o un taglio del calendario, che sembra alla base della Superlega. "Perché dobbiamo cambiare qualcosa?" si è chiesto il corridore abruzzese parlando da Singapore, dove ha partecipato a un criterium organizzato da ASO. "È sempre stato così, amiamo il ciclismo così com'è. Mi piace il calendario attuale perché abbiamo molte corse tra cui scegliere, puoi pianificare tutto in base ai tuoi obiettivi" ha dichiarato Ciccone, che non vede problemi nemmeno nelle tante concomitanze che caratterizzano il World Tour attuale.
"Se vuoi fare la Parigi Nizza fai la Parigi Nizza, se vuoi fare la Tirreno Adriatico, fai la Tirreno Adriatico. Onestamente non so perché vogliono cambiarlo, ma non voglio aggiungere altro per non fare qualche gaffe" si è limitato a dire Giulio Ciccone.