Con una cerimonia a Parigi, a cui hanno partecipato diversi campioni, ASO ha presentato il percorso dell'edizione 2024 del Tour de France. Sarà un Tour con alcune novità assolute, come la partenza per la prima volta dall'Italia, a Firenze, e l'arrivo a Nizza anziché a Parigi. Tra le ventuno tappe del Tour a spiccare è però soprattutto la giornata di Troyes. In questa frazione i corridori dovranno affrontare un percorso disegnato tra i vigneti con ben 32 chilometri su strade sterrate. La scelta di ASO di inserire una tappa con un percorso con queste caratteristiche, più indicato per una classica che per una frazione di un grande giro, ha provocato molte critiche.
Il team manager della Jumbo-Visma, Richard Plugge, ha dichiarato: "La tappa con gli sterrati al Tour non ha alcun senso". Anche Patrick Lefevere, della Soudal - Quick-Step, si è mostrato contrario a questa scelta.
Tour de France, 32 km di sterrato tra i vigneti
Alla nona tappa, in chiusura della prima settimana di corsa, il Tour de France 2024 proporrà la Troyes - Troyes di 199 chilometri. Il percorso prevede dei piccoli saliscendi e qualche côte di quarta categoria, ma la caratteristica principale della tappa non è certo l'aspetto altimetrico. La tappa si snoda in mezzo ai vigneti, con 32 chilometri da pedalare su strade sterrate. L'intento degli organizzatori è quello di creare una tappa intensa e imprevedibile, riprendendo, o forse solo scimmiottando, il grande successo ottenuto dalla Strade Bianche, la corsa senese che in pochi anni è diventata una delle classiche più spettacolari e affascinanti del ciclismo professionistico.
Una tappa con un percorso del genere pone però anche molti dubbi, perché forature, cadute e incidenti meccanici potrebbero avere un peso fondamentale sull'esito della corsa, e influenzare la lotta per la classifica generale. Per questo non sono mancate perplessità e critiche dopo la presentazione di Parigi.
Prudhomme: 'Tutte le tappe hanno il loro posto nel Tour'
Richard Plugge, team manager della Jumbo-Visma, è stato particolarmente diretto nel suo commento sul percorso di questo Tour de France: "Un difetto su un percorso altrimenti bellissimo, perché la tappa sullo sterrato non ha alcun senso. Non capisco perché sia stata inserita, il fattore fortuna inciderà troppo".
Sulla stessa lunghezza d'onda si sono espressi anche Ralph Denk, manager della Bora - hansgrohe, che porterà al Tour de France Primož Roglič, e Patrick Lefevere, la cui Soudal - Quick-Step lancerà al debutto Remco Evenepoel.
"È risaputo che non sono un fan dei settori di sterrato nei grandi giri. Secondo me è a questo che servono le classiche", ha commentato Denk. Anche Lefevere ha sottolineato come una tappa del genere comporti più aspetti negativi che positivi: “All'inizio non ero un tifoso nemmeno della Strade Bianche, ma solo un idiota non cambia idea. Tuttavia non credo che ogni corsa a tappe importante debba ora includere dei tratti di ghiaia nel percorso. Non puoi vincere il Tour in quel tipo di tappe, ma puoi perderlo".
La replica di Christian Prudhomme, direttore dell'organizzazione, è stata perfettamente all'insegna della grandezza del Tour: "Tutte le tappe hanno il loro posto nel Tour de France".