La giornata del 28 luglio alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata caratterizzata da una splendida notizia per l’Italia, l’oro nei 100 metri rana centrato da Nicolò Martinenghi.

Il primo oro della campagna azzurra oltralpe ha fatto però da contraltare ad almeno tre arbitraggi contestati che hanno indotto anche il presidente del CONI Giovanni Malagò ad intervenire.

L’ultima stoccata di Errigo, le sanzioni a Giuffrida, la decisione su Mouhiidine

Una delle più cocenti delusioni l’ha dovuta incassare la schermitrice e portabandiera azzurra (insieme a Gianmarco Tamberi) Arianna Errigo, eliminata da Parigi 24 a causa della sconfitta incassata dall’atleta USA Lauren Scruggs.

Il punteggio finale basta e avanza per evidenziare l’amarezza della sconfitta, 15 a 14, ma è stata l’ultima stoccata a generare più di una polemica: "La stoccata era mia. Perdere per un errore arbitrale dispiace, anche se fa parte del mio sport: però forse ho sbagliato io, prima, a farla arrivare fino al 14-14" ha dichiarato Errigo visibilmente commossa al termine dell’incontro.

E’ stata una 24 ore da dimenticare anche per la judoka Odette Giuffrida, medaglia d'argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 e bronzo ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, che ha prima perso in semifinale e dopo si è dovuta arrendere anche nella finale per il terzo posto.

Prima la semifinale contro la kosovara Distria Krasniqi, dove l’italiana ha perso senza aver mai subito alcun punto.

Appena 6 minuti e 9 secondi di incontro con tre penalità (shido) stabilite dall’arbitro, le stesse decretate anche nella finale per il terzo posto persa contro la brasiliana Larissa Pimenta: "L'arbitraggio? Anche nella finale l'ultimo shido era dubbio. Con questo arbitro un giorno prenderò un caffè e le chiederò che problemi ha con me.

Va avanti da tanto” ha dichiarato Giuffrida al termine della finalina. Parole dure a cui hanno fatto seguito quelle pronunciate dal Presidente del Coni Malagò: "Onestamente dire che quanto visto fa riflettere è dire poco. Ho visto la semifinale e finale per il bronzo col presidente Falcone e il segretario generale Benucci, persone competenti ed equilibrate.

La cosa che ci ha sorpreso è che lo stesso arbitro della semifinale persa da Giuffrida lo hanno rimandato alla finalina: credo che questo si commenti da solo” ha riferito all’ANSA.

Grande amarezza dunque, la stessa palesata dal numero 1 della Federboxe Flavio D'Ambrosi a proposito della sconfitta patita da Aziz Abbes Mouhiidine, battuto per 4-1 nei 92 kg dall'uzbeko Lazizbek Mullojonov. L’atleta italiano ha combattuto per tutto il match con una ferita all’arcata destra causata da una testata che è stata giudicata involontaria, cosa che ha dato il via alle polemiche del post incontro: “Vergognatevi. Ancora una volta l'Italia è scippata. Pensavamo che il Cio tutelasse i pugili ed evitasse le nefandezze del passato.

Niente. Siamo alle solite. L'incontro dominato da Abbes e perso con un verdetto sciagurato dimostra che niente è cambiato" ha dichiarato furibondo D’Ambrosi.

Non è certo la prima volta che alle Olimpiadi la scena se la prendono gli arbitraggi. Sia quando si parla di Italia che quando si allarga il raggio prospettico alle altre nazioni.

Musone battuto per volere della Giuria a Los Angeles 1984

Siamo a Los Angeles 1984 laddove l'italiano Angelo Musone ha centrato l’accesso alla semifinale dei pesi massimi. L’avversario per la conquista della finalissima è lo statunitense Henry Tillman: più che un incontro sembra però una gara condotta in solitaria dal pugile azzurro che sferra uno dopo l’altro una serie di colpi centrando una vittoria che per tutti i presenti appare molto più netta del 3-2, in favore di Musone, stabilito ai punti.

All’epoca tuttavia, una giuria era chiamata a confermare o sovvertire il risultato: proprio in quella sede venne stabilito un clamoroso 5-0 in favore dell’atleta USA che scatenò una raffica di fischi nei presenti.

Monaco 1972, la finale di basket tra USA e URSS fa ancora discutere

Non solo i colori azzurri. Di precedenti che hanno interessato altre federazioni ce ne sarebbero molti, ma quanto accaduto a Monaco 1972 continua ancora oggi a far discutere. Dopo sette finali vinte nelle precedenti sette edizioni, anche la kermesse in terra teutonica sembrava confermare l’andazzo vittorioso degli americani nella finale per l'oro della pallacanestro.

Quando l'incontro termina infatti, gli USA sono avanti 50-49 contro l’URSS ma ogni festeggiamento per l’ottavo oro olimpico di fila viene interrotto dall’ingresso in campo di uno dei giudici.

L’allenatore dell’URSS aveva infatti disposto un timeout - irregolare - a un secondo dalla fine e la sirena di fine incontro, secondo la ricostruzione del giudice, si era sovrapposta al fischio dell’arbitro che decretava lo stop momentaneo dell’incontro.

Viene deciso quindi che il match debba riprendere da una rimessa dal fondo per l’URSS cui vennero concessi addirittura 3 secondi e non soltanto uno come indicato dallo sviluppo del gioco pre sospensione: l’Unione Sovietica lanciò la palla più in avanti possibile e a causa di uno scontro fortuito tra due difensori americani arrivò il canestro del sorpasso.

Nel post partita la delegazione USA propose ricorso ma fu tutto inutile.