Il villaggio olimpico di Parigi si sta popolando e atleti provenienti da ogni angolo del mondo stanno giungendo nella capitale francese per iniziare la propria avventura alle Olimpiadi 2024. Nelle varie stanze i concorrenti troveranno gli ormai famosi letti ‘anti sesso’, al centro di numerose polemiche e dibattiti social nell’ultimo periodo. Questo soprannome deriva dal fatto che i letti sono singoli, di dimensioni contenute e realizzati con una struttura in cartone, che non permetterebbe di sostenere il peso di più di una persona. Una curiosità dilagante ha spinto così alcuni atleti a fare dei test di resistenza mostrando ai fan dei video in cui si vede chiaramente che la denominazione che tanto va spopolando è del tutto impropria.
Di fatti i letti olimpici sono stati realizzati in questo modo solo per motivi di sostenibilità ambientale e non per scoraggiare eventuali rapporti tra gli atleti.
Letti ‘anti sesso’: il test di resistenza delle tenniste australiane
Il video che ha fatto il giro del web e provato che i cosiddetti letti ‘anti sesso’ sono in verità resistenti e robusti, è stato realizzato da due tenniste australiane. Ellen Perez e Daria Saville, rispettivamente numero 10 e 77 del ranking internazionale WTA, compagne di doppio, hanno effettuato dei test di resistenza particolarmente ironici cimentandosi in vari esercizi, dagli squat ai test di colpi con la racchetta, oltre a una serie di salti tra cui quelli denominati ‘the worm’ e ‘cannon ball’.
Dopo tutto questo il letto è rimasto integro, provando la sua resistenza.
Parigi 2024, la verità sui letti ‘anti sesso’: creati per l’ecosostenibilità
La storia dei letti ‘anti sesso’ ha origine alle scorse Olimpiadi, visto chi il costruttore è l’azienda giapponese Airweave, la stessa di Tokyo 2020. Per capire come si è originata questa vicenda bisogna tornare al contesto di quel periodo, ovvero la pandemia da COVID-19.
Gli organizzatori avevano sconsigliato agli atleti di avere relazioni intime, per evitare la diffusione del virus. Così sono circolate voci che volevano come i letti fossero stati realizzati in cartone come misura preventiva per scoraggiare l’intimità, ma si trattava di una notizia priva di fondamento.
La struttura di base dei letti olimpici è infatti realizzata in cartone e con dimensioni contenute per un preciso impegno di sostenibilità ambientale.
Come dichiarato da un portavoce dell’organizzazione ad AFP, la scelta dei letti è legata all'obiettivo di ridurre l’impatto ambientale di queste Olimpiadi. L’ingombro contenuto e il tipo di struttura componibile hanno infatti permesso di ridurre le emissioni per la realizzazione, il trasporto e la sistemazione nelle stanze.
L’altro scopo dichiarato è quello di dare una seconda vita agli oggetti utilizzati nel villaggio olimpico. Per questo, terminata la manifestazione, le strutture dei letti verranno riciclate per creare altri prodotti in cartone, cosa che eviterà anche l’inquinamento dell’ambiente dovuto al loro smaltimento. I materassi saranno invece donati a varie associazioni.