Manca poco più di una settimana alla Cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 e l'attesa è altissima in tutto il mondo. Al di là di quelli che saranno i momenti di puro spettacolo, c'è anche curiosità per scoprire chi sarà l'ultimo tedoforo, colui o colei che avrà l'onore di accendere il braciere olimpico. Sebbene questa sia la terza edizione dei Giochi che si svolge nella capitale francese, sarà la prima volta del braciere. Nelle edizioni del 1900 e del 1924, infatti, questo tipo di cerimoniale non era previsto, il braciere farà la sua comparsa ad Amsterdam 1928 mentre la staffetta della fiaccola olimpica con il modus operandi attuale nasce alle Olimpiadi di Berlino 1936.

L'ultimo tedoforo: elenco dal 1936 al 1964

Il mezzofondista tedesco Fritz Schilgen è stato il primo atleta nella storia delle Olimpiadi dell'era moderna ad accendere il braciere olimpico. Venne selezionato dagli organizzatori come 'fulgido esempio della gioventù tedesca', ma di fatto non prese parte ai Giochi. Tra l'altro nel 1996, all'età di 90 anni, ebbe l'onore di riaccendere nuovamente la fiaccola a Berlino in una delle tante tappe del viaggio verso Atlanta. Ai Giochi di Londra 1948 toccò al velocista britannico John Mark mentre quattro anni dopo, Helsinki 1952, l'ultimo tedoforo fu il leggendario Paavo Nurmi. Si trattò della prima circostanza in cui ad accendere il braciere sarebbe stato un pluricampione olimpico, il mezzofondista e siepista finlandese aveva vinto 9 titoli olimpici tra il 1920 e il 1928.

Non era comune da solo, divise il grande onore con il celebre collega anche Hannes Kohleimanen.

Alle Olimpiadi di Melbourne 1956 gli ultimi tedofori furono i maratoneti Ron Clarke e Hans Wikne mentre a Roma 1960 toccò a un giovanissimo atleta che non sarebbe mai diventato professionista. L'organizzazione infatti decise che ad accedere il braciere sarebbe stato il vincitore del campionato studentesco di corsa campestre della capitale e l'onore olimpico toccò a Giancarlo Peris.

Densa di simbologie invece la scelta del Giappone di far accendere il braciere olimpico dei Giochi di Tokyo 1964 al velocista Yoshinori Sakai, all'epoca 19enne, nato il 6 agosto del 1945 nel giorno in cui Hiroshima venne distrutta dalla prima bomba atomica della storia.

La prima donna e il primo atleta disabile

Alle Olimpiadi di Città del Messico 1968 l'ultimo tedoforo fu, per la prima volta, una donna: il braciere venne infatti acceso dalla velocista Enriqueta Basilio.

L'edizione successiva, Monaco 1972, vide in questo prestigioso ruolo il mezzofondista Gunther Zahn. Scelta originale ai Giochi di Montreal 1976 dove il braciere venne accesso da due atleti adolescenti, Stephane Prefontaine e Sandra Henderson a simboleggiare l'unità dei gruppi francofono e anglofono del Canada. Alle Olimpiadi di Mosca 1980 invece si scelse un simbolo del basket sovietico, Sergej Belov, mentre a Los Angeles 1984 l'ultimo tedoforo fu il decatleta Rafer Johnson. Chung Sun-Man, Kim Won-Tak e Sohn Mi-Chung accesero il braciere ai Giochi di Seul 1988: i tre erano, rispettivamente, un insegnante, una maratoneta e una danzatrice, a simboleggiare l’istruzione, lo sport e le arti figurative quali componenti della cultura sudcoreana.

Scelta di forte valore simbolico, ma anche di spettacolare impatto visivo a Barcellona 1992 dove il braciere venne accesso con una freccia scoccata da Antonio Rebollo, primo atleta diversamente abile ad avere questo ruolo chiave nel cerimoniale olimpico. L'arciere spagnolo accese il braciere anche alle Paralimpiadi dello stesso anno.

Da Muhammad Ali a Naomi Osaka

Grande commozione alle Olimpiadi del centenario, quelle di Atlanta 1996, quando il braciere venne acceso da Muhammad Ali. La leggenda della boxe, campione olimpico a Roma nel 1960, soffriva già da anni di una grave patologia i cui effetti erano purtroppo visibili. Alle Olimpiadi di Sydney 2000 toccò alla velocista Cathy Freeman mentre ad Atene 2004 fu la volta del velista Nikolaos Kaklamanakis, anche lui campione olimpico.

Ai Giochi di Londra 2012 si fece la scelta di far accendere il braciere a sette giovanissimi praticanti di sport scelti a loro volta da atleti famosi mentre a Rio 2016 l'ultimo tedoforo fu il maratoneta Vanderlei de Lima. Arriviamo all'ultima edizione dei Giochi, Tokyo 2020, dove a dar vita alla grande fiamma di Olimpia in Giappone è stata la tennista Naomi Osaka.