Il Tour de France ha subito dato verdetti chiari e gerarchie ben definite nel primo confronto con l'alta montagna. Nella quarta tappa, la Pinerolo-Valloire, Tadej Pogacar ha imposto la superiorità sua e di tutta la sua squadra. La UAE ha dominato la corsa, imponendo un ritmo insostenibile sulla salita al Galibier, in cui Visma e Redbull hanno mostrato qualche limite. Lo sloveno ha poi attaccato in vista dello scollinamento e Vingegaard è stato costretto a cedere. Pogacar ha concluso tutto solo a Valloire con 35'' di vantaggio su un gruppetto comprendente Roglic, Vingegaard, Ayuso, Rodriguez e Evenepoel.

Il belga, molto atteso, è andato molto bene in salita, ma ha mostrato delle difficoltà nella successiva discesa, e nelle prime dichiarazioni del dopo corsa ha ammesso di aver commesso degli errori nella picchiata verso Valloire.

Pogacar: 'Piano eseguito bene'

Nelle prime interviste del dopo tappa, Tadej Pogacar ha ringraziato i compagni per la splendida prova di oggi, un lavoro preparatorio che ha sgretolato le squadre degli avversari e gli ha consentito di piazzare l'affondo risolutivo.

"Questo era il piano, lo abbiamo eseguito molto bene. Sono molto contento, è un sogno poter arrivare da solo, è incredibile" ha dichiarato lo sloveno, che si è reimpossessato della maglia gialla.

"Conoscevo bene questa tappa, era come essere a casa. Ero fiducioso ed avevo delle buone gambe" ha aggiunto Pogacar.

L'altro grande protagonista della tappa è stato Remco Evenepoel, che ha superato l'esame della salita, pur rimanendo leggermente staccato da Pogacar e Vingegaard.

In discesa, però, il belga ha mostrato qualche limite, è stato superato da diversi corridori ed ha dovuto spingere a fondo nel falsopiano finale per rientrare sul gruppetto di Vingegaard. "In discesa ho fatto qualche errore" ha ammesso Evenepoel, che comunque è apparso rassicurato da questa prestazione.

"Avevo delle buone gambe, l'attacco di Pogacar è stato molto duro, conosco le sue qualità, lui è molto esplosivo quando scatta.

Ho provato a seguirlo ma non potevo seguire quel ritmo" ha dichiarato Evenepoel, che ora in classifica generale occupa il secondo posto a 45'' da Pogacar.

Tour, il confronto sul Galibier nella quarta tappa

La quarta tappa del Tour de France ha già portato i corridori al confronto con le grandi salite delle Alpi. Il percorso di 140 km ha fatto rientro in Francia attraverso il Sestriere e il Monginevro per poi scalare una delle salite leggendarie del ciclismo, il Galibier. La tappa è iniziata a forte andatura, con tanti scatti e tentativi di fuga. Dopo qualche azione andata a vuoto si sono avvantaggiati in diciassette, tra cui Van der Poel, Lazkano e Gaudu, ma il gruppo non ha mai lasciato troppo spazio.

La UAE Emirates ha poi alzato ancora il ritmo avvicinandosi al Galibier, dove ha sfruttato uno dopo l'altro tutti i suoi corridori imponendo una grande selezione. A metà scalata, al bivio Lautaret, la fuga è stata annullata, e l'entrata in scena di Almeida, Yates e Ayuso ha dato un'ulteriore e decisiva sferzata al gruppo. La maglia gialla Carapaz è rimasta irrimediabilmente staccata, e uno dopo l'altro anche Simon Yates, Mas, Hindley e Vlasov hanno perso contatto.

Il lavoro sfiancante della UAE ha presto isolato Roglic e Vingegaard, riducendo il gruppo ad appena otto corridori, quelli che hanno fatto la corsa nel finale, con la presenza anche di Evenepoel, Landa e Carlos Rodriguez. Pogacar ha atteso l'ultimo chilometro di salita, poi ha deciso di piazzare il suo scatto.

Vingegaard ha risposto, ma sull'incalzare dello sloveno ha dovuto cedere e riassestarsi su un ritmo a lui più congeniale. Pogacar ha così scollinato tutto solo e si è buttato con decisione nella discesa finale verso Valloire.

Vingegaard si è mantenuto vicino nel tratto più tecnico, ma una volta arrivati nel falsopiano non è riuscito a rilanciare con forza. Subito dietro, Evenepoel ha fatto un po' fatica nella discesa dopo una scalata di altissimo livello, e si è visto sorpassare da Roglic, Rodriguez e Ayuso. Il tratto finale ha però permesso a Evenepoel di rimontare e far valere tutta la sua potenza. Pogacar è così andato a vincere mettendo il primo mattone sulla costruzione di questo Tour de France.

A 35'' un convincente Evenepoel ha battuto allo sprint Ayuso, Roglic, Vingegaard e Rodriguez. Almeida e Landa sono arrivati leggermente più attardati, gli altri molto più indietro, con un gruppetto comprendente Ciccone Bernal a 2'40''.