È stato un vero show quello che i campioni del Tour de France hanno regalato nella nona tappa della corsa, la temuta frazione di Troyes caratterizzata da una trentina di chilometri di sterrati. La corsa è stata intensa e vibrante come una grande classica del nord. Il successo è andato a Anthony Turgis, che in un incerto finale ha battuto allo sprint i compagni di fuga. Evenepoel e soprattutto Pogacar hanno attaccato più volte nel gruppo degli uomini di classifica, ma Vingegaard si è difeso alla grande, pur pedalando gran parte della corsa sulla bici di Tratnik a causa di una foratura.

Roglic è apparso più in difficoltà, ma alla fine ha superato indenne questa prova, che ha lasciata invariata la parte alta della classifica generale.

Evenepoel: 'Se Jonas avesse collaborato avremmo guadagnato tre o quattro minuti'

Nel dopo corsa l'argomento principale di discussione è stata la mancata collaborazione data da Jonas Vingegaard a Remco Evenepoel e Tadej Pogacar quando i tre big si sono trovati da soli all'inseguimento dei fuggitivi.

Evenepoel, che teoricamente avrebbe dovuto soffrire questa tappa, ha attaccato a un'ottantina di km dall'arrivo, seguito dagli altri due, ma il danese ha preferito non tirare ed attendere il gruppetto inseguitore con Laporte e Van Aert. La Visma è stata molto forte in questa corsa dal sapore di classica, ma ha badato soprattutto a mantenere la situazione in equilibrio, proteggendo il suo capitano.

Pogacar e Evenepoel si sono lamentati per questo atteggiamento di Vingegaard, approfittando di questo episodio per continuare la guerra psicologica che fa parte della contesa in un grande giro. "Ognuno fa la propria corsa, non mi da fastidio. A me piace correre con il cuore, era la giornata per farlo. Penso che Vingegaard abbia paura di me, altrimenti avrebbe collaborato", ha commentato Pogacar nel dopo tappa.

"La Visma ha controllato solo me, non tutti gli altri, penso che poi ci potrebbe essere un contraccolpo. Avremmo potuto guadagnare un po' di tempo insieme a Evenepoel", ha aggiunto la maglia gialla.

Anche Evenepoel si è mostrato fiero di aver superato questo ostacolo, e un po' infastidito dall'atteggiamento passivo di Vingegaard. "É un peccato che non abbia collaborato, se lo avesse fatto la corsa sarebbe finita. Avremmo potuto guadagnare tre o quattro minuti. É la loro strategia. Io mi sono divertito, ho dato prova del mio valore sullo sterrato", ha commentato Evenepoel.

Lo show del Tour de France sulle strade bianche

L'attesa e temuta tappa numero nove del Tour de France, con oltre trenta chilometri da pedalare sullo sterrato, è partita a spron battuto e con una lunga girandola di scatti.

Davanti si è via via composto un gruppetto con anche Jasper Stuyven, Anthony Turgis, Derek Gee, Alexey Lutsenko, Tom Pidcock, Ben Healy e Alex Aranburu, ma la corsa è rimasta sempre molto fluida. I primi tratti di sterrato hanno già selezionato il gruppo e Primoz Roglic ha passato subito un momento difficile. Lo sloveno ha perso una trentina di secondi dal gruppo con Pogacar, Vingegaard e Evenepoel, e si è dovuto anche impegnare personalmente per completare il riaggancio.

Vingegaard ha poi rischiato di rimanere irrimediabilmente attardato a causa di una foratura, ma ha preso la bicicletta di Tratnik ed è riuscito in breve a rientrare. Un po' a sorpresa è stato poi Evenepoel il primo dei big a muoversi in maniera individuale e decisa.

Ad un'ottantina di km dall'arrivo, il belga ha attaccato su uno strappo, provocando la reazione di Pogacar e Vingegaard. Il danese non ha però collaborato, facendo naufragare questo spettacolare tentativo, e con la sua Visma ha cercato di rendere la corsa più lineare.

Evenepoel è stato poi costretto ad inseguire dopo un errore in una curva all'ingresso di uno sterrato, ma ha colmato facilmente il distacco accusato, a dimostrazione di qualche limito tecnico compensato da una potenza super. A circa quaranta chilometri dall'arrivo è entrato in scena Mathieu Van der Poel. Il Campione del Mondo ha seguito uno scatto di Matthews e Tiller insieme ad altri corridori, tra cui Girmay, ma non è riuscito a rientrare sulla testa della corsa.

Lo show è ripreso con un affondo frontale di Pogacar su uno sterrato a venti chilometri dall'arrivo. Lo sloveno si è trovato accerchiato dalla Visma, ma è riuscito a mettere un po' in difficoltà Vingegaard e Evenepoel, che però hanno respinto anche questo attacco.

Al comando è stato Jasper Stuyven ad andarsene tutto solo ad una decina di km dall'arrivo. Il belga della Lidl Trek ha sfiorato l'impresa, ma si è visto raggiungere dagli altri fuggitivi ormai in vista dello sprint. Turgis ha allora messo tutti d'accordo firmando questa tappa spettacolare davanti a Pidcock e Gee. Gli uomini di alta classifica sono arrivati tutti insieme. Tadej Pogacar ha conservato la maglia gialla con 33'' di vantaggio su Evenepoel, 1'15'' su Vingegaard e 1'36'' su Roglic.