"Sul caso Sinner ci sono stati dei problemi di comunicazione che hanno generato delle incomprensioni": inizia così l'intervento operato nelle ultime ore da Karen Moorhousen, direttrice generale dell'Itia (International Tennis Integrity Agency), che quasi un anno dopo la vicenda Clostebol che ha riguardato il numero uno del tennis mondiale ha deciso di prendere la parola per chiarire alcuni punti rimasti in sospeso.

Primo fra tutti le procedure adottate dall'Agenzia e i regolamenti che sono stati applicati: "Si è creato un malinteso sulle nostre regole in merito all'annuncio - ha dichiarato Moorhousen in un’intervista all’agenzia Afp - Si è erroneamente creduto che stessimo annunciando test positivi, quando in realtà stavamo annunciando sospensioni provvisorie.

Sia nel caso di Sinner che in quello di Swiatek le regole sono state rispettate: i giocatori hanno presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro il termine di dieci giorni previsto dalle nostre normative e poichè il ricorso ha avuto successo, le sospensioni provvisorie non sono state rese pubbliche. Se avessimo fatto le cose in maniera differente ci saremmo trovati ad infrangere le nostre stesse regole. Meditiamo un cambiamento di questa norma in futuro".

La mancata sanzione per Naldi e Ferrara: 'Non c'erano i presupposti'

Tra i numerosi punti controversi sollevati dalla critica il fatto che il team di Sinner, composto da Giacomo Naldi e Umberto Ferrara (che oggi lavora con Matteo Berrettini), non sia stato raggiunto da alcuna sanzione.

Il tutto nonostante il tennista di San Candido si sia alla fine accordato con la Wada per tre mesi di squalifica: "La maggior parte dei reati in questione implicano un'intenzione di doparsi. Nel caso Sinner, secondo la consulenza legale che abbiamo ricevuto, non c'era alcuna giustificazione per perseguire penalmente nessun membro del suo entourage.

Non c'è stata alcuna violazione delle regole del programma antidoping del tennis, che si rifà al Codice mondiale antidoping" ha sentenziato sul punto sempre Karen Moorhousen.

Sinner tornerà in campo in tempo per disputare gli Internazionali BNL d'Italia

La squalifica di 3 mesi comminata a Sinner scadrà in concomitanza con gli Internazionali BNL d'Italia, il Master 1000 in programma a Roma, che il tennista altoatesino potrà dunque regolarmente disputare.

A margine della presentazione del progetto di ampliamento del Foro Italico voluto per potenziare ulteriormente la manifestazione, è stato il presidente della FITP Angelo Binaghi a prendere la parola svelando come Jannik Sinner, per l'occasione, godrà di un trattamento di favore: "Sinner in Italia non può più vivere. Gli creeremo attorno un 'Fort Apache' per proteggerlo".