La vittoria di Pauline Ferrand-Prévot al Tour de France Femmes ha diviso il mondo del ciclismo. La campionessa francese, tornata quest'anno al ciclismo su strada dopo una lunga e vincente avventura in mountain bike culminata con l'oro a Parigi 2024, ha entusiasmato gli appassionati d'oltralpe ma ha lasciato anche qualche scia polemica e molti interrogativi per il suo approccio a questo Tour.

Ferrand-Prévot ha spinto fino al limite estremo la ricerca della perdita di peso, con l'obiettivo di essere più efficace sulle lunghe salite del Tour. I risultati della corsa le hanno dato clamorosamente ragione, visto che la francese ha staccato nettamente le avversarie sul Col de la Madeleine, dando più di tre minuti a Vollering e Niewiadoma, le ultime vincitrici del Tour.

Il trionfo finale della Ferrand-Prévot ha acceso le polemiche sul suo peso, ritenuto estremo, poco salutare e soprattutto un esempio pericoloso per le giovani atlete. Marlen Reusser, che oltre ad essere una campionessa del ciclismo femminile è anche un medico, ha raccontato che in gruppo si era creato un sentimento negativo verso la Ferrand-Prévot e il suo approccio. "Segretamente, speravamo che non vincesse" ha svelato Reusser.

Reusser, la preoccupazione per il metodo Ferrand-Prévot

Marlen Reusser può valutare l'approccio di Pauline Ferrand-Prévot da diversi punti di vista, essendo sia un medico che una ciclista d'elite. L'atleta svizzera si è laureata in medicina e ha lavorato come assistente medico, iniziando a correre solo nel 2017, quando aveva già 26 anni.

In breve ha iniziato ad ottenere risultati di spicco, soprattutto nelle prove a cronometro, in cui vanta tre titoli europei, due argenti mondiali e uno olimpico a Tokyo 2020.

Reusser ha quindi una visione completa delle possibilità e dei rischi dell'estrema perdita di peso seguita da Ferrand-Prévot per vincere il Tour de France. La campionessa elvetica si è mostrata preoccupata, sia per la salute della collega francese che per l'esempio veicolato verso le giovani generazioni. "Segretamente speravamo che non vincesse" ha commentato Reusser, svelando un diffuso sentimento di avversione per il metodo dela Ferrand-Prévot e la possiblità che questo approccio divenga sempre più diffuso.

'Cosa impara una diciassettenne dalla celebrazione di questo ideale corporeo?'

"Pauline ha stabilito un nuovo standard. Se altri seguono il suo esempio, si mette pressione a tutti i ciclisti. Se indossi una maglia e sei visibilmente orgoglioso che sia troppo grande, mandi un messaggio. Un compagno di squadra mi ha detto che Pauline si misura la plica cutanea e poi decide se può fare colazione. Come collega atleta, la ammiro. Come medico, mi preoccupo. È davvero innocuo se il deficit è solo di breve durata? Dov'è il confine tra una gestione intelligente delle prestazioni e il danno?" si è chiesta Marlen Reusser.

Reusser ha ricordato che già negli anni scorsi aveva sollecitato l'Uci per l'introduzione di uno standard minimo di massa grassa, una richiesta che però è stata ignorata.

"Abbiamo lavorato per anni per educare le persone sui disturbi alimentari. Ma cosa può imparare una diciassettenne senza un nutrizionista dal fatto che questo tipo di ideale corporeo venga celebrato?" ha denunciato Marlen Reusser.