In linea puramente teorica, domani scade il termine per saldare la prima rata Tasi 2014, ovvero la tassa sui servizi indivisibili parte integrante, insieme a Tari (tassa sui rifiuti) e Imu (valida solo per le seconde case), dell’Iuc, l’Imposta Unica Comunale introdotta dal Governo con decorrenza a partire dal primo gennaio 2014.



Parliamo di linea teorica, dato che i Comuni recano facoltà di posticipare il termine di pagamento e di innalzare l’aliquota base fissata dalla Legge (lo stesso potere discrezionale gli era stato concesso a proposito dell’Imu), anche se ancora non è dato sapere a quanto possano ammontare tali  incrementi.



Tasi 2014, calcolo prima e seconda casa: scadenza, aliquote e importi

Stando alle ultime indiscrezioni, l’aliquota per la prima casa dovrebbe essere fissata al 3,5 per mille, mentre quella per le seconda casa dovrebbe ammontare all’11,6 per mille. Per effettuare il calcolo va considerata la base imponibile della rendita catastale dell’immobile incrociata con le aliquote su citate, ma per avere contezza dell’ammontare da versare è necessario sapere se si rientra o meno nelle categorie che fruiscono delle detrazioni.



Stando alle prime stime effettuate dalla Cgia di Mestre, i ceti meno abbienti saranno i più penalizzati, dato che rischiano di pagare molto più di quanto non versassero a regime Imu; le categorie più abbienti saranno invece estremamente avvantaggiate dall’abisso di aliquote esistente tra la ‘vecchia’ Imu e la Tasi (6 per mille contro 3,5 per mille), e proprio tale abisso rappresenta l’oggetto del contendere all’interno della ‘guerra’ che stanno combattendo Comuni e Governo.

Tasi 2014, calcolo prima e seconda casa: bagarre Comuni-Governo sulla questione aliquote

I Comuni hanno messo in piedi una vera e propria guerra con il Governo, dato che ad oggi gli viene concessa facoltà di innalzare il tributo solo e soltanto per poter economicamente sostenere le detrazioni; il problema è che le amministrazioni comunali ricevevano un certo tipo di gettito dal versamento Imu prima casa (l’aliquota poteva infatti essere portata al 6 per mille), e adesso stando così le cose, la Tasi sulla prima casa garantirebbe poco più della metà (stante un’aliquota massima al 3,5 per mille).



Il rischio concreto è dunque il fallimento dei Comuni, con bilanci in rosso e amministrazioni certamente da commissariare. Un vero e proprio caos insomma, si attendono sviluppi nelle prossime ore.