Il nostro rivoluzionario premier Matteo Renzi, fra le tante idee e proposte, sembra aver accennato ad una rimodulazione delle aliquote Irpef (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche).

Anche i governi precedenti avevano provato a far qualcosa, ma a tutt'oggi le aliquote Irpef sono rimaste invariate. Questo significa che le aliquote e gli scaglioni sono gli stessi dal 2007, quando furono introdotti dalla legge finanziaria.

Cos'è l'Irpef e chi la calcola

L'Irpef è una tassa di tipo progressivo, la cui aliquota varia in base alla fascia di reddito (o scaglione) a cui si appartiene. Gli scaglioni di reddito sono cinque.

Sotto gli 8.000 euro di reddito, l'Irpef non è dovuta.

Il calcolo Irpef spetta ai sostituti d'imposta (datore di lavoro o ente previdenziale), al Caf o al commercialista.

Le nuove aliquote Irpef secondo Matteo Renzi

Il piano di Matteo Renzi è quello di aumentare le tasse a chi è più benestante e diminuirle a chi invece percepisce un reddito più basso. Una sorte di equilibratura alla situazione reddituale degli italiani. Questo dovrebbe favorire anche il rilancio dei consumi.

Dopo al contributo in busta paga dei lavoratori dipendenti, la rimodulazione delle aliquote Irpef potrebbe essere il passo successivo.

In base alle sue idee, ecco cosa cambierebbe:

1 scaglione (fino a 15.000 euro): aliquota invariata

2 scaglione (fino a 28.000 euro): aliquota invariata

3 scaglione (fino a 55.000 euro): diminuzione dal 38% al 35%

4 scaglione (fino a 75.000 euro): aliquota invariata

5 scaglione (fino a 120.000 euro): aliquota invariata

nuovo scaglione: oltre i 125.000 euro aliquota al 46%.

Se il progetto delle nuove aliquote Irpef si realizza, gli italiani che percepiscono un reddito compreso fra i 28.000 e i 55.000 euro, potrebbero guadagnare circa 70,00 euro al mese.