Il 22 aprile 2014 è scattata la prima scadenza del cosiddetto "spesometro", il nuovo metodo utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per scovare eventuali evasori delle tasse. Lo scopo del nuovo strumento del Fisco è quello di verificare tutte le spese superiori ai 3600 euro e la loro compatibilità con i redditi dichiarati all'Ente dal contribuente.

In realtà l'appuntamento della scorsa settimana ha riguardato solamente le imprese e i commercianti passivi di Iva trimestrale: tali possessori di partita Iva hanno dovuto comunicare le vendite superiori ai 3600 euro eseguite sia con fattura, che con scontrino fiscale e ricevuta.

La nuova scadenza relativa allo "spesometro" sarà quella del 30 aprile 2014 e questa volta riguarderà le banche ed eventuali operatori finanziari che hanno gestito i rapporti tra commercianti e i clienti finali. Nello specifico, tali strutture si troveranno a dover comunicare all'Agenzia delle Entrate tutti gli acquisti eseguiti dai loro clienti per importi superiori ai 3600 €. In tale caso le banche, o chi per esse, dovranno comunicare il nome, il cognome, il codice fiscale e i dati personali di colui che ha eseguito nel corso del 2013 il pagamento richiesto dall'Agenzia delle Entrate oltre che il riferimento dell'attività commerciale nella quale l'acquisto è stato eseguito. In caso di discrepanze, verrà richiesto di giustificare le entrate che hanno reso possibile l'acquisto dei beni di lusso.

Una forma di controllo che potrebbe causare non pochi problemi ai contribuenti che si troveranno a dover giustificare di fronte al Fisco l'acquisto di automobili, gioielli, abbigliamento o vacanze di lusso.