Sembra che ogni cento modelli 730 precompilati che l'Agenzia delle Entrate ha messo o sta mettendo a disposizione dei contribuenti nei loro rispettivi cassetti fiscali attraverso i sistemi telematici delle Entrate, circa ottanta avranno bisogno di essere integrati. Infatti nel modello precompilato saranno già inseriti tutti i dati anagrafici, i parenti a carico, gli immobili posseduti quali case e terreni (quelli presenti in anagrafe tributaria) quelli trasmessi da banche, assicurazioni (se faranno in tempo) e quelli contenuti nei cud dei datori di lavoro datori di lavoro o dell' Inps se trattasi di pensionati.
Questa autentica rivoluzione, "venduta" da Governo come una semplificazione del rapporto tra cittadino e fisco in modo tale che quest'ultimo non venga considerato solo un mostro da parte dei contribuenti come più volte dichiarato dal nostro Premier Matteo Renzi, lascia una lunga scia di polemiche e lamentele per i dubbi che la accompagnano. Sembra che la confusione non sia soltanto nei contribuenti e nei professionisti del settore come commercialisti ed operatori fiscali, ma anche la stessa Agenzia delle Entrate sembra non avere ben chiara la proporzione della riforma che ricordiamolo, per quest'anno è in via sperimentale. Sempre che entro aprile le banche riuscissero a trasmettere all'Agenzia delle Entrate i dati sugli interessi passivi dei mutui e se le assicurazioni riuscissero a trasmettere i dati sulle polizze vita e invalidità dei contribuenti , rimarrebbero escluse sul 730 che i cittadini troveranno in rete sicuramente le spese sanitarie, i contributi alle onlus, le spese funebri ed altre voci che è possibile portare in detrazione.
Quindi, più dell' 85% dei modelli precompilati come detto avranno bisogno di essere integrati.
E qui l'Agenzia delle Entrate ha informato i contribuenti che qualora decidessero di non "toccare" la dichiarazione così come la trovano e quindi di rinunciare ad inserire gli oneri deducibili che magari riguardano le spese sanitarie sostenute nel 2014, questi contribuenti godranno di una autentica immunità, in pratica non saranno controllati dal Fisco.
Per tutti quelli che invece opteranno per l'integrazione dei dati, molto probabilmente scatterà il controllo da parte dell'Agenzia come avviene ogni anno per circa un milione di contribuenti. Questa intoccabilità convince poco, sembra che questo "consiglio" dato dal fisco ad evitare di inserire oneri che servono al contribuente per abbattere il montante Irpef da pagare allo Stato, sia un modo per risparmiare sui rimborsi che il fisco deve ai cittadini.
Infatti se calcoliamo che solo per le spese mediche ogni famiglia mediamente ottiene indietro dal fisco più di 150 euro, con questa opera di persuasione messa in atto, il Governo risparmierebbe qualche milione. A vantaggio del contribuente però, l'Agenzia spinge ad avvalersi di Caf e professionisti del settore perché al contrario di quello che succede oggi, in caso di errore e per eventuali controlli saranno i professionisti a risponderne e non più il contribuente. Ma alla fine crediamo che anche i professionisti consiglieranno di lasciare il modello 730 così come è e di inviarlo.