Entro il prossimo 16 giugno dovrà essere versata la prima rata di acconto dell'Imu, l'Imposta municipale sugli immobili e della Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili. Il calcolo si effettua applicando le aliquote e le detrazioni relative al 2014, tenendo però presente la situazione patrimoniale attuale.

In tal senso è importante ricordare che le abitazioni principali e le pertinenze sono soggette alla Tasi, ma esenti dall'Imu.

Calcolo Imu e Tasi 2015, ecco come procedere passo passo

Per poter calcolare gli acconti Tasi ed Imu 2015 da versare prima della scadenza fissata per il prossimo 16 giugno, è necessario partire dalla rendita catastale, rivalutarla del 5% (ovvero moltiplicare la rendita per 1,05), procedere con la moltiplicazione del coefficiente fisso (160 per le abitazioni principali e pertinenze, 80 per gli uffici, 55 per i negozi) e applicare al risultato l'aliquota decisa dal Comune per l'anno 2014.

Solo per la Tasi, si può applicare la detrazione comunale per le abitazioni principali se il comune le ha deliberate: in ogni modo il risultato andrà diviso per 2 per ottenere sia l'acconto Tasi 2015 che la prima rata Imu 2015.

Acconto Tasi 2015 a Roma, Milano, Palermo: aliquote e detrazioni

A Roma l'aliquota Tasi è pari al 2,5 per mille: è importante ricordare che nella capitale per immobili con rendita catastale fino a 450 euro, la detrazione è di 100 euro; per rendite comprese tra 451 e 650 euro, la detrazione scende a 60 euro; infine per rendite catastali da 651 a 1.500 euro, la detrazione si dimezza a 30 euro.

A Milano l'aliquota Tasi è come quella di Roma, 2,5 per mille, ma le detrazioni si differenziano: per rendite catastali fino a 300 euro, senza contare il reddito, la detrazione è pari a 115 euro.

Per rendite superiori ai 300 euro, le detrazioni applicabili dipendono dal reddito Irpef di 21 mila euro così proporzionati:

  • 112 euro per immobili con rendita catastale inferiore a 350 euro;
  • 99 euro per immobili con rendita compresa tra 351 e 400 euro;
  • 87 con rendita 401-450;
  • 74 con rendita 451-500;
  • 61 con rendita 501-550;
  • 49 con rendita 551-600;
  • 24 con tra 601 e 700.

Tali detrazioni sono aumentate di 20 euro e fino ad un massimo di 60 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni.

A Palermo, invece, l'aliquota è pari al 2,89 per mille, mentre le detrazioni corrispondono a 100 euro per immobili con rendita catastale non superiore ai 300 euro; tale detrazione si dimezza per una rendita tra i 301 e i 400 euro, ma si applica una ulteriore detrazione di 20 euro per ogni figlio minorenne o per ogni figlio disabile senza considerare l'età.