La Commissione Europea sta indagando su alcuni accordi fiscali, a partire dal 2009, che il Lussemburgo avrebbe raggiunto con il colosso americano McDonalds, quando la multinazionale ha spostato la sua sede europea da Londra al Granducato. Qui l'azienda non avrebbe pagato nessuna imposta, secondo Bruxelles, nonostante milioni di euro di profitto in tutta Europa e in Russia. Si parla di circa 250 milioni di euro per l'utilizzo del marchio e del servizio associato, quantificati solo per il 2013.

Il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato di tenere sotto osservazione la documentazione sulla McDonalds Franchaising e in particolare sulla convenzione di doppia tassazione per comprendere se si tratti o no di un'elusione fiscale studiata a tavolino, sfruttando quelle che sono le leggi fiscali di alcuni paesi a cui molte multinazionali fanno ricorso per risparmiare sulle imposte, con strutture transfrontaliere costruite da fiscalisti internazionali esperti.

La risposta del Lussemburgo

Il Lussemburgo ha risposto ufficialmente alle dichiarazioni del commissario europeo per bocca del suo ministro delle Finanze che ha assicurato la regolarità del comportamento del suo governo, negando aiuti di stato a McDonalds e ad Amazon, altra multinazionale sotto osservazione, e ricordando inoltre l'appello fatto per il caso Chrysler Fiat.

Nel caso si arrivi ad una condanna per McDonalds, il colosso americano dovrebbe pagare multe salate e imposte evase per milioni di euro secondo i nuovi calcoli della commissione. Si arriverebbe ad un trattamento fiscale diverso da quello attuale, dove il Lussemburgo figura come il nucleo fondamentale del business dell'azienda in Europa.

La commissione infatti critica l'attività del gruppo nel Granducato forte degli 834 milioni di royalties di McDonalds realizzate con solo 13 dipendenti assunti in Lussemburgo solo per il 2013. Uno sfasamento decisamente troppo alto per un gruppo di ristorazione che necessita e assume migliaia di dipendenti per realizzare determinati fatturati.

Situazione tra l'altro in netto contrasto con i numeri dell'azienda prima del 2009, quando era registrata in Gran Bretagna.

La reazione di McDonalds

Naturalmente diversa è l'opinione di McDonalds e degli Stati Uniti, dove i politici vedono con preoccupazione gli attacchi europei ad una loro multinazionale che non sembra avere lo smalto dei giorni migliori.

Per questo è stata chiesta anche un'audizione in senato dal repubblicano Orrin Hatch.

Da parte sua l'azienda fa sapere di aver pagato, nel solo quadriennio 2010-14, ben 2,1 miliardi di dollari di tasse in Europa, per una tassazione percentuale del 27% pagata su immobili e profitti dei ristoranti.

Le opinioni sono chiaramente discordanti tra i protagonisti, e la parola conclusiva sarà di Bruxelles che arriverà ad una conclusione della vicenda dopo aver preso visione della documentazione e delle indagini della commissione alla concorrenza europea.