Non si placano le polemiche che riguardano le modalità di pagamento del nuovo Canone Rai 2016. Questa tassa, da quest'anno si pagherà attraverso la bolletta della luce, così come deciso dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che aveva annunciato il provvedimento molti mesi fa in Tv durante la trasmissione condotta da Lucia Annunziata. Le nuove modalità di pagamento stanno creando però molta confusione negli utenti italiani, che hanno letteralmente preso d'assalto il call center di Rai e Agenzia delle Entrate per ottenere chiarimenti. Le Associazioni di consumatori lamentano però che oltre alla poca chiarezza su questa importante questione vi è anche una beffa per i consumatori italiani.

I dubbi dei consumatori sul Canone Rai 2016

I call center preposti da Rai e Agenzia delle Entrate per rispondere alle domande relative al nuovo Canone Rai 2016 sono a pagamento. Alle associazioni dei consumatori questa appare come una vera e propria presa in giro e dunque si chiede a gran voce che lo Stato italiano metta a disposizione un numero verde, a cui milioni di cittadini possano chiamare senza pagare. Questo per garantire a tutti una risposta circa i propri legittimi dubbi su di una normativa, che secondo le associazioni di categoria, fino a questo momento si è dimostrata molto ma molto nebulosa. La domanda più frequente che gli utenti si fanno è relativa al caso in cui fino a questo momento intestatario della bolletta sia una persona diversa da chi aveva intestato il canone.

I consumatori si chiedono dunque se in questo caso servirà una certificazione autonoma oppure no. Le risposte a questo e ad alti quesiti dovrebbero arrivare entro fine mese. Più chiara la situazione relativa al pagamento del canone Rai 2016 nelle seconde case. In nessun caso la tassa va pagata 2 volte dallo stesso nucleo familiare e dunque nelle seconde case anche se c'è la bolletta della luce, con essa non si pagherà il canone.

Infine ricordiamo che questa imposta non va pagata da chi in casa non dispone di apparecchio televisivo ma solo di radio, PCo smartphone. In quel caso però toccherà all'utente dimostrarlo mediante autocertificazione da inviare all'Agenzia delle Entrate.