Una riduzione dell’Irpef nel 2017 è possibile. L’ipotesi è stata avanzata dal vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, nel corso di un’intervista rilasciata al sito Affaritaliani.it.

Un taglio dell’Irpef è stato programmato, come è noto, per il 2018, ma se le cose dovessero andare per il verso giusto, è la tesi di Morando, non è escluso che si possa pensare ad anticipare la misura dal 2017, quando è già previsto un taglio dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, del 4 per cento.

Riduzione tasse, taglio delle aliquote Irpef possibile dopo gli esiti del G20.

A suscitare ottimismo in merito alla possibilità dell’anticipo del taglio all’Irpef sono stati gli esiti dell’ultimo G20, il summit dei paesi più industrializzati recentemente svoltosi a Shanghai. Dal vertice è infatti emersa l’indicazione di fare tutto il possibile tutto il possibile per sostenere la crescita economica, riconoscendo che l’azione svolta dalle banche centrali non è più sufficiente a trainare l’economia mondiale. E’ necessario, secondo i grandi dell’economia, cominciare a fare leva sulle politiche fiscali nazionali, pur nel rispetto della sostenibilità dei conti.

Il tema sarà portato dal governo anche al tavolo della convention dei leader del Pse, prevista per la di metà marzo, con l’obiettivo di fare ‘fronte comune’ per far passare il concetto di flessibilità nei conti a livello di Commissione Europea.

La riduzione dell’Irpef per il rilancio dei consumi

Certo è che l’indicazione proveniente dal G20 deve essere sembrata musica per le orecchie del premier italiano, Matteo Renzi, impegnato in una battaglia con la Commissione Europea per ottenere di escludere le risorse impegnate per la leva fiscale dal computo del disavanzo.

La flessibilità richiesta da Renzi a Bruxelles dovrà servire, quindi, non solo a disinnescare la mina delle clausole di salvaguardia, che potrebbero costare una manovra di 15 miliardi di euro, o a risolvere la questione della riforma delle pensioni, ma anche per anticipare il taglio dell’Irpef, che sembra essere l’unica vera soluzione per rilanciare i consumi interni e far ripartire l’economia.