Le addizionali Irpef costeranno ai contribuenti italiani oltre 15 miliardi di euro nel 2016. E’ il calcolo fatto dalla Cgia di Mestre che ha analizzato l’andamento delle addizionali Irpef comunali e regionali negli ultimi cinque anni, ravvisando un aumento medio nel periodo del 54 per cento.

Nel calcolo, la Cgia di Mestre ha preso in esame le retribuzioni di lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi residenti in un centinaio di comuni, tutti capoluoghi di provincia, da quando, a partire dal 2011, le aliquote Irpef addizionali sono state sbloccate.

La crescita delle addizionali Irpef comunali e regionali: una ‘stangata’ silenziosa.

A partire dal 2011, gli amministratori pubblici hanno potuto aumentare le addizionali Irpef comunali entro il limite massimo dello 0,8 per cento. Un limite che, evidenzia il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo, è stato utilizzato dal 63 per cento dei comuni italiani, portando le addizionali comunali dai 2,9 miliardi di euro del 2010 agli oltre 4,4 miliardi del 2014, pari ad un aumento del 54 per cento. Una percentuale che è destinata a salire per effetto dell’aumento deliberato da una decina di comuni italiani per il 2015, i cui effetti saranno percepiti dai contribuenti selle buste paga del 2016.

Lo stesso blocco in vigore per le addizionali comunali riguardava anche le addizionali Irpef regionali che erano già passate da un’aliquota base dello 0,5 del 1999 allo 0,9 per cento del 2011, per avere un’ulteriore impennata a partire dal 2011, arrivando all’ 1,23 per cento per effetto della possibilità, in ossequio al maggiore grado di autonomia tributaria concesso alle Regioni, di incrementi di 0,5 punti fino al 2013, di 1,1 nel 2014 e 2,1 nel 2015.

Il susseguirsi degli incrementi all’aliquota dell’addizionale Irpef regionale ha portato il gettito complessivo dagli 8 miliardi di euro del 2010 ai quasi 11 miliardi del 2014.

Anche nel caso delle addizionali Irpef regionali, si attendono aumenti ulteriori per il 2016, in conseguenza della norma inserita nell’ultima legge di Stabilità che consente alle otto Regioni interessate da un piano di rientro dal disavanzo per la spesa sanitaria di intervenite ancora sulle aliquote.

In totale, il gettito delle addizionali Irpef comunali e regionali nel 2015 è stato di circa 15 milioni di euro, con una probabile crescita nel 2016.

Addizionali Irpef comunali e regionali 2016: chi paga di più.

Lo studio della Cgia di Mestre scende nel dettaglio, evidenziando che i contribuenti più tartassati dalle amministrazioni locali sono quelli della Regione Campania, dove il prelievo raggiunge il 2,03 per cento, seguiti da quelli di Abruzzo, Calabria e Sicilia, che devono subire un prelievo dell’ 1,73 per cento.

Decisamente più fortunati gli abitanti della provincia autonoma di Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia, dove l’aliquota è dell’ 1,23 per cento.

Per quanto riguarda le singole categorie, un pensionato che percepisce una pensione di 1000 euro netti al mese, l’incremento delle tasse locali è stato di 86 (34 per cento); un dipendente con uno stipendio di 1350 euro netti al mese, ha avuto un aumento pari a 120 euro (36 per cento); un lavoratore autonomo che denuncia 40mila euro l’anno, paga 284 euro in più di addizionali Irpef comunali e regionali, pari al 41 per cento.